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CAPITOLO NONO

dell’ingegno civile

Compimento del pensiero è l’opera, e però la cima dell’ ingegno consiste nell’essere operativo. La polizia è uno dei modi di azione; ma siccome per le sue congiunture ella spazia assai largamente, considerando le sue attinenze coll’ingegno, io toccherò di questo eziandio in universale. Ché se ciò non appartiene al mio tema e può parere alieno dall’economia del presente trattato, il discorrerne tuttavia in succinto non disconviene al mio scopo, il quale è di porre nella maggior luce i bisogni politici del nostro secolo. Ora, fra questi bisogni, la redenzione della plebe e l’ordinamento delle nazioni sono generalmente noti e vengono ammessi da tutti gli uomini che si pregiano di liberali, e però sarebbe superfluo l’allargarsi a provare l’importanza loro. Ma non si può giá dire altrettanto della signoria dell’ingegno, la quale non solo è impugnata dalle fazioni sofistiche dei retrogradi, dei municipali e dei puritani, ma disconosciuta e negletta dalla piú parte dei democratici e dei conservatori; tanto che può dirsi che tutte le sètte politiche concorrono a combatterla o almeno a trascurarla. E benché questo difetto sia stato piú o meno comune a quasi tutti i tempi, in nessuno però invalse tanto come oggi; ché il valor singolare non pure è schiacciato ma avvilito, e la mediocritá sola ottiene non che gli onori e la potenza come in addietro, ma la fama e la riputazione. E pure la necessitá della maggioranza ingegnosa, benché negata o non avvertita, non è però meno reale e importa piú di ogni altra cosa; imperocché il pensiero essendo il principio