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capitolo duodecimo 45


si fanno) della nazionalitá italiana era cosi inesatto e confuso, che i sostenitori piú sinceri di quella poteano momentaneamente venire in voce di suoi nemici. Come appunto accadde a me in quei giorni, senza che i clamori e le maledizioni di tanti mi distogliessero dal mio debito o mi facessero temere di non trovare col tempo l’opinione universale favorevole e giusta. Mi sono forse ingannato? Sono scorsi due anni; e io, benché egule, non cambierei oggi la mia sorte con quella de’ miei colleglli, anche dal lato della riputazione. La via della resistenza è pericolosa e fatale, quando si corre alla cieca senza avere un disegno fermo e un punto fisso ove fermarsi, quando è disgiunta dalla condiscendenza e il conservare non si tempera col progredire. Ma noi eravamo progressivi e democratici, e la sola riforma introdotta nella corte bastava a chiarirlo; la lode della quale appartenne principalmente a Vincenzo Ricci. La nostra resistenza non era arbitraria ma determinata dai principi, dalla natura, dalle leggi del Risorgimento italiano, che si trattava di mantenere conforme a se stesso. Ed era una resistenza, per dir cosi, progressiva, poiché mirava a salvare l’autonomia e la italica. Che paragone può farsi tra questa politica e quella del ministro napoletano? L’una era il contrappelo e l’opposto dell’altra. Il Bozzelli fu insino da principio cieco strumento dei retrogradi: si ristrinse in se stesso, abbandonò la causa italica, non pensò che a Napoli (e rovinò anche Napoli perché lo disgiunse dalla nazione), fu municipale in grado eccellente senza quasi un’ombra di nazionale. Noi al contrario abbracciavamo colle nostre cure tutta la penisola, mettevamo in sicuro gli ordini costituzionali dell’Italia inferiore, e con un viaggio facevam due servigi, poiché provvedendo alla libertá ci abilitavamo a riprendere la guerra e acquistare l’indipendenza. Il disegno era bello, grande e tale che da molto tempo non se n’era veduto esempio in Italia, la quale avrebbe avuto obbligo della sua salvezza a una piccola provincia stata per l’addietro quasi ignota nei fasti patri. Perciò la nostra resistenza era gloriosa come quella del consesso nazionale di Francia all’etá passata: sarebbe stata del pari giustificata dai fatti, salvando, con energia non