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le imposte arbitrarie, le riparazioni obbligatorie e le confische appartengono a cotal sistema, di cui l’Austria diede un saggio atroce in Gallizia ed è pronta a rinnovarlo in Italia (0. La Russia testé Limitava e trovava anco il modo di vincerla, facendo trucidare i signori dai contadini e questi dai soldati, e rifiorendo l’immanitá piú barbara colla perfidia e col tradimento ( 1 2 ). Le teoriche dei comunisti francesi, per quanto sieno assurde, sono lontane da tali eccessi: pochi ne fan professione, e sinora non furono imposte a niuno dalla violenza. Cosicché dalla Francia all’ Austrorussia corre quel divario che dal detto al fatto, da poche sètte scarse ed ombratili ad un pubblico governo, da un male futuro a un male sperimentato, da una folle utopia alla tirannide piú fiera e selvaggia di cui le storie facciano ricordanza.

Vano sarebbe l’opporre che le repubbliche non patiscono i principati; il che solo può esser vero, se quelle son demagogiche e questi non democratici. Anche nell’etá scorsa la Francia repubblicana non avrebbe osteggiato il regno sardo se non l’avesse trovato infido e nemico, benché esso non fosse né libero né popolare. Tanto piú quella dei di nostri rispetterá un regno democratico, che le si offra compagno per resistere ai primi urti. E vinti questi, vogliam crederla si ingenerosa che tradisca, si brutale che assalga, si temeraria’ che sprezzi il socio della vittoria? Tutto non è mai netto nei buoni successi; né occorrendo un conflitto tra i principi contrari, i nemici della libertá renderanno le armi a un primo o ad un secondo sinistro. Lunghi e terribili e disperati potranno essere i contrasti della vecchia Europa prima di cedere alla nuova. Premerá sovrattutto alla Francia di conservare un forte e fedele alleato, evitando ogni occasione d’ ingelosirlo, sdegnarlo, metterlo in braccio al nemico. Di mal prò le riuscirebbe il troncargli i nervi, che consistono nella concordia e nell’esercito, il quale essendo monarchico per istinto e per consuetudine, tanto sarebbe disciorlo e guastarlo quanto dividerlo dal suo principe;

(1) Vedi la Gazzetta di Trieste , citata Aa\Y Opinione di Torino, 30 aprile 185;.

(2) Journal des débats, Paris, 4 septerabre 1850.