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forza degli eventi può domare la pertinacia e rendere possibile una riassunzione del Risorgimento, non mica come stato fermo, ma come ordine passeggierò e provvisionale. — Il caso non è probabile. — Sia pure, ma è possibile; e se i fati lo portano, sará gran senno ai principi ed ai popoli il rassegna rvi si. E i buoni, a qualunque classe appartengano, dovranno rallegrarsi che alle miserie presenti succeda uno stato se non felice almeno piú tollerabile. Imperocché le franchigie anche piú imperfette e mal consertate scemano la somma dei mali, impediscono non poche ingiustizie, aiutano molti progressi; e ogni bene, anche piccolo, è grande quando non è dato di averne un maggiore. So che a Giuseppe Mazzini ed a’ suoi compagni dorrebbe se l’Italia fosse meno infelice, come, loro cuoce che il Piemonte tranquilli sotto il regno. Ma questa politica è fanciullesca e scellerata, e io dispererei delle sorti italiane se fosse accolta dai democratici. Fanciullesca, perché ignora le necessitá sociali e crede di poter mutare ad arbitrio gli andamenti generali del mondo. Scellerata, rendendosi per iscopo fazioso complice del male e usurpando le ragioni proprie della providenza. Alla quale non si disdice il permettere certi particolari disordini pel bene universale che ne consegue; e quando essi accadono né hanno rimedio, l’uomo può e dee consolarsene a contemplazione dei buoni effetti che ne sono per nascere. Ma se possono ovviarsi egli è tenuto a farlo, altrimenti gli tornano a colpa; perché, mancandogli la facoltá divina di farli fruttare salutevolmente e infallibilmente, il dar loro opera od assenso trapassa il giro dell’etica umana e riesce alla massima gesuitica, che col fine onesto santifica i mezzi iniqui. 1 popoli italiani sono si difettuosi di educazione civile (senza la quale gli ordini popolari son piú dannosi che utili) che ogni instituto capace di avvezzarli alquanto alla vita libera, ancorché rozzo e manchevole, si dee recare a profitto. Tanto piú che il dominio assoluto e tirannico, se per mezzo dell’ indegnazione invoglia al bene e riscalda gli animi generosi, fa effetto contrario nei deboli, cioè nei piú, avvezzandoli al giogo, prostrandoli, corrompendoli colla paura e coll’interesse, come si