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26 del rinnovamento civile d'italia


indipendenza, sarebbe non solo delitto ma scelleratezza. E noi, ministri di uno Stato civile, oseremmo assumere un tal carico? e in grazia di una Costituente improvvisata da altri, verso la quale non abbiamo impegno di sorta, rinunzieremmo a quella di cui non siamo arbitri e che si collega coi maggiori interessi della patria?... I mali che possono nascere sono infiniti e difficili a misurare. Imperocché se la nuova Costituente piglia un cattivo indirizzo, chi antivede i disordini nei quali potrá trascorrere? Chi avrebbe presagito che dalla Costituente francese del secolo scorso, incominciata sotto auspici cosi felici, fossero per uscire gli orrori di una demagogia sfrenata e torrenti di sangue e il regicidio? Certo si è che se la Costituente toscana e romana male si avvia, in vece di unir gl’italiani accrescerá i loro scismi e accenderá il fuoco della guerra civile. In vece di assodare le nostre instituzioni le spianterá dalle radici, sostituendo al principato civile un vano fantasma di repubblica. In vecedi suggellare quella concordia dei principi e dei popoli, della civiltá e della religione, che fu il germe fecondo del nostro risorgere, essa ricambierá d’ingratitudine i primi autori del rinnovamento italiano, metterá in conflitto gl’interessi della patria con quelli del papa e della Chiesa, susciterá contro di quella tutti gli uomini e tutte le classi piú affezionate e devote alla monarchia, alle credenze cattoliche, e ci renderá avversi senza rimedio quei principi e quel pontefice che ebbero pure le prime parti nel nostro riscatto. In vece infine di redimere l’Italia dallo straniero essa renderádifficile l’evitarne l’intervento, coonesterá in apparenza la causa dell’Austria, accrescendo col simulacro di un’idea religiosa la forza delle sue armi; imperciocché chi potria contrastarle, quando le sue schiere si affacciassero alle nostre porte come tutrici della religione offesa e vindici dei diritti violati del pontefice?

«Non crediate però, o signori, che per noi si rigetti in modo assoluto la Costituente italiana di Roma. Noi rifiutiamo per ora di concorrervi, perché le sue origini, il mandato, le circostanze la rendono pericolosa, e sarebbe temeritá il partecipare a deliberazioni le quali s’ignora a che debbano riuscire. Ma noi