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nostri influssi le regioni meno accessibili dei centri continentali. Ma un altro fatto ancor piú notabile, benché meno avvertito, si è il ricorso del nuovo verso l’antico mondo; tanto che può dirsi con veritá che come l’America usci dall’Europa, cosi l’Europa moderna si accosta all ’America. Le idee americane si propagano nella Gran Bretagna, mediante la frequenza dei traffichi, la comunione di lingua, di stirpe e di vita marittima; si propagano in Francia e piú o meno nelle altre parti: cosicché quella che fu giá maestra divien discepola, e la madre patria, moralmente parlando, si trasforma in vassalla de’ suoi coloni. Quando due o piú popoli culti si trasmettono i loro concetti e hanno scambievole comunanza d’influssi civili, la messa e la tratta non sono mai uguali dalle due parti e l’una di esse suol prevalere. Ché se noi siamo ancora su molti capi superiori agli americani, non si può negare che intorno alla polizia non riceviamo da essi la forma in vece di darla. Or che cos’è questo rifluire politico di America in Europa se non ravviamento di Europa a repubblica? Eccovi che l’epoca presente della rivoluzione europea incominciò colla americana degli Stati uniti e riusci alla parigina del quarantotto; il che torna a dire che ebbe principio e fine collo Stato popolare. E come la prima rivoluzione francese fu avvalorata dalle dottrine di Beniamino Franklin e dai chiari gesti di Giorgio Washington, cosi io credo che all’apparecchio dell’ultima conferisse la pittura che illustri scrittori aveano fatta assai prima della democrazia di America. Certo né Carlo Botta né Alessio di Tocqueville, amendue conservatori, antivedevano l’effetto che avrebbero avuto le loro fatiche; come quei rettori inglesi, che colle ire e le intolleranze religiose spingevano oltre l’Atlantico i primi coloni, non si credevano fondatori di una potenza che forse abbatterá col tempo il trono britannico e quelli dell’altra Europa. Ora, se dalle origini storiche e genesiache si può conoscere il carattere essenziale di un dato periodo, e se il rivivere dei principi nell’esito è sintomo non fallibile della vitalitá loro, non si dee conchiudere che la monarchia civile e l’episodio o vogliasi il nodo di un dramma la cui protasi e peripezia sono fuori di essa? non