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piú atto a compierne i carichi, e quivi l’unitá del comando giova almeno, come nella milizia, a mantener l’ordine e renderne piú viva l’esecuzione. Ma quando un popolo è ingentilito, la proporzione che corre tra lui e il principe si muta, perché tutti ne san meglio di un solo quantunque grande, e piú ancora se nullo o mediocre. Per la qual cosa, dovendo il governo tener dietro alla sufficienza e rifarsi del senno universale, vuole in tal caso accomunarsi alla nazione, e la monarchia rappresentativa è il risultato moderno di cotal compromesso fra le due parti. Per opera del quale lo Stato accoppia il passato col presente, le tradizioni col progresso e si abilita con tal dialettico accordo a procedere sicuramente nell’avvenire. Ed è uno e libero ad un tempo. Uno, per opera di un sommo magistrato individuale e forte, il quale, come ereditario per successione e proprio di certe famiglie privilegiate (come le schiatte divine degli antichi), ha piú credito nel volgo e rimuove i pericoli della competenza, e, come elettivo per origine, non offende la sovranitá nazionale. Libero, mediante il concorso di un’aristocrazia gentilizia come il patriziato inglese, o elettiva e naturale come la borghesia del continente, la quale a guisa di compage organica e progressiva si raccoglie intorno al principato quasi a centro immoto e ad archeo della vita civile. Egli è fuor di dubbio che in certe condizioni di umori e di tempi il regio potere non che pregiudicare all’autonomia popolana le dá consistenza e vigore, puntellandola, unizzandola, dirigendola, preservandola dai propri eccessi e rimovendone il pericolo di una tirannide di ciompi o di demagoghi.

Se non che il principato costituzionale accoppia alle virtú predette alcuni vizi che spesso lo rendono di corta vita. Il conflitto dei vari poteri è cagione di consistenza e di durata, se non ne altera l’equilibrio e se «l’uno» di essi «guarda l’altro», come dice il Machiavelli (*>; ma il contrario avviene se l’armonia si rompe: laonde Tacito avverte che il governo composto e tenente fra le altre parti eziandio del monarchico è «piú facile

(1) Disc., I, 2.