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libro primo - capitolo terzo 83


il desiderio di restituire gli ordini antichi e di cancellare ogni vestigio della rivoluzione di febbraio non solo in Francia ma per tutta Europa. Venuta meno tale speranza, sottentrò il quarto periodo che ancor dura, in cui la scissura fra le due parti della nazione proruppe manifestamente. Da un lato stanno i pochi che aspirano a restaurare il regno; divisi fra loro in quanto gli uni lo vogliono militare, gli altri borghese, gli altri patrizio, schiettamente laicale o misto di elemento pretino, investito in questo o quel personaggio secondo che meglio torna ai loro impegni e ai loro interessi; ma uniti in quanto lo bramano privilegiato, infesto al pensiero, alla plebe e alle nazioni. Dall’altro lato si trovano i molti che piú non affidano nei repubblicani utopisti come nel primo periodo, nei repubblicani moderati come nel secondo, o in un protettore come nel terzo, ma solo nel popolo. Questo è il carattere proprio del tempo che corre, perché se bene la parte popolare si denomini dal socialismo, non si vuol però credere che la moltitudine aderisca all’una o all’altra scuola significata da questo vocabolo. Il socialismo nella mente dei piú non esprime un sistema distinto e particolare, ma il concetto confuso e universale, o per dir meglio il desiderio di una riforma economica e della fratellanza e indipendenza delle nazioni. La rapida sua diffusione per le provincie francesi, anzi in Europa, appartiene a questo periodo, perché prodotta dal regresso invalso per ogni dove e dal proposito non piú immascherato di tornare alla barbara politica consacrata dai patti del quindici, contro i quali lo Stato di popolo pare a molti l’unico rifugio. Cosicché i conservatori francesi vennero a essere i piú efficaci propagatori del socialismo e della repubblica mercé le arti ed i mezzi adoperati a sterparli. Se si chiamano a rassegna i provvedimenti testé accennati, non se ne trova per avventura un solo che non abbia partoriti effetti precisamente contrari a quelli che gli autori si proponevano. E i piú efficaci furono senza dubbio la comunella gesuitica e cosacca; perché essendo i francesi (e proporzionatamente gli altri popoli culti) gelosi sopra ogni cosa dell’autonomia e dignitá patria e del governo laicale, l’indegnazione dovette