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libro primo - capitolo secondo 65


concittadini è un’indulgenza inspirata dall’inferno anzi che dall’evangelio. Il tempo delle guerre sacre e fanatiche è passato, e i gesuiti non verranno a capo di farlo rivivere. I gesuiti! Ecco in fin delle fini la fazione a cui postergate l’onor della Francia. I buoni padri sono i primi motori e l’anima della lega, colla quale essi vogliono far della Svizzera un piccolo Paraguai europeo, che loro serva di rifugio e di centro per potere a loro agio ammorbare tutto il mondo civile. E voi gli aiutate! Ma dovreste ricordarvi che pro abbia fatto la Compagnia ai primi Borboni; i quali però non trascorsero a tanta infamia di spalleggiarla per accendere la guerra fraterna presso un popolo innocente, disfrancarlo e tradirlo in mano al nemico.

Come i princípi dell’impresa furono iniqui e crudeli, cosí l’esito fu brutto e ridevole, e tornò sui governi complici non piccola parte del vituperio. Ciascuno ricorda le sciagurate calunnie onde Carlo di Montalembert si rese interprete nel parlamento francese1, e le magnifiche promesse di un giornale2 che in poco d’ora fu costretto a fare una trista e umile palinodia. E veramente quanto spiccò in quella breve fazione la prontezza, la perizia e la mansuetudine della Dieta, tanto le parti contrarie abbondarono nei rivoltosi. Il generale Dufour, volendo a risparmio del sangue far guerra grossa, raccolti in quindici giorni ducentottanta artiglierie e novanquattro mila uomini, prende Zug, Uri, Svito, Underwald e il Vallese, senza quasi trar la spada dal fodero. A Schupfeim e a Gisliken i collegati combattono gagliardamente ma con esito infausto, ché la lega aveva sparpagliate le forze, inviandone una parte contro Argovia e Zurigo. In Friborgo non si fa testa che ad un ridotto: i raccogliticci si sbandano: i rettori e i gesuiti del cantone che avean promessi miracoli, vedendo che il cielo era sordo, si mettono in fuga; imitati dai padri, dalle monache, dai capi di Lucerna e dal nunzio apostolico, che era gregoriano di opinioni

V. Gioberti, Del rinnovamento civile d'Italia - i. 5
  1. Ribattute con gran vigore di ragioni e di facondia da Adolfo Thiers presso i deputati francesi nella tornata dei 2 di febbraio del ’48.
  2. Il Journal des débats.