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libro primo - capitolo secondo 59


Quanto sia dannosa l’alleanza gesuitica agli Stati che vi si appigliano, i Borboni di Francia ne fecero chiara prova. Il primo ramo di essi cadde non tanto per l’infamia di tal patrocinio quanto pei consigli e gl’influssi della setta ignorante e fanatica. Il loro ristauro fu accompagnato da orribili violenze e dal sangue: le stragi meridionali del quindici, le crudeli giustizie dei due anni seguenti in Parigi, Lione, Grenoble, Lilla, Mompellieri, Carcassonne, Lude, Bordeaux, Melun, Alenzone e altri luoghi, pareggiarono quelle della rivoluzione anteriore1, facendo toccar con mano ai popoli che le vendette regie non son meno atroci delle plebeie2. L’onor nazionale fu difeso in Algeri ma avvilito nelle Spagne; e si ricorse a un vecchio convegno di famiglia, che dovea corroborare la conformitá delle instituzioni per distruggerla e rincatenare un popolo fiero e magnanimo. All’alleanza della libera Inghilterra si antepose l’amicizia di coloro che opprimevano l’Italia, l’Ungheria e la Polonia. Si accarezzarono gli antichi esuli che aveano combattuta la libertá e attizzati i barbari contro la patria: i buoni cittadini furono perseguitati, corrotte le scuole coi padri, le elezioni col censo; e tornati vani questi partiti, si volle mutare il patto fondamentale. Qual fu l’effetto di tanta sapienza conservatrice? La cacciata di Carlo e della sua successione, una dinastia nuova, la libertá ampliata, la potenza caduta dai chierici ne’ laici e dai nobili nei borghesi, accresciuti i fautori della repubblica, creata la setta dei socialisti, commossi i popoli e crollati i troni in tutto il resto di Europa.

Luigi Filippo avea sugli occhi l’esempio e l’infortunio del precessore, ma non seppe trarne profitto. Incorse negli stessi

  1. Perciò furono battezzate col nome di «terreur blanche» dall’insegna borbonica del giglio.
  2. Le prime sono anche piú antiche delle seconde e diedero loro l’esempio. Cominciarono a Nancy, Nîmes, Montalbano nel novanta, e toccarono il colmo nel gennaio del novantacinque, nel quale Lione, la Provenza e i paesi vicini ebbero a piangere piú di dodicimila repubblicani trucidati col consenso del governo. Nella rivoluzione del quarantotto la plebe fu mite e moderata usque ad poenitentiam (Plin., Hist. nat., vii, 26); laddove i nemici della repubblica tentarono nei Pirenei di rinnovare le orribilitá del novantacinque e del quindici.