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coloro che incominciato l’avevano. La sanguinosa giornata dei 15 di maggio del ’48 e le indegne calunnie che l’accompagnarono porsero un acconcio pretesto per richiamare dal campo i soldati di Guglielmo Pepe; col qual richiamo il Bozzelli, rifatto ministro, vinse la prova municipale e compiè l’opera ordita sin da principio, dividendo Napoli dal resto d’Italia, debilitando l’esercito liberatore, porgendo a Roma un pessimo esempio e spianando la strada cosí ai comuni disastri come ai mali del reame, ineffabili e pregni di future vendette; onde sará dubbio un giorno se l’infelice ministro abbia piú pregiudicato all’Italia o alla corona di Ferdinando.

In Roma il municipalismo si collega colla cosmopolitia e ha una forma particolare, atteso le sue moltiplici attinenze colle memorie e colle consuetudini prelatizie e papali. Il pontefice aspirò nei bassi tempi alla dittatura universale; e l’intento ambizioso fu benefico in quei secoli di ferro, perché mantenne col sacerdozio una certa unione tra i popoli che tendevano a sfasciarsi e dirompersi per la barbarie signoreggiante. Ma siccome «le cose che paiono sono piú discosto che d’appresso temute»1, Roma vide sin d’allora che il dominare in Italia non potea riuscirle e che le era d’uopo contentarsi di un’egemonia fondata da un canto sull’equilibrio dei vari Stati, dall’altro sulla riverenza della religione. La quale egemonia giovò talora a proteggere l’Italia dagli esterni e svolgere la sua indole nazionale; ma fu di pessimo effetto ogni volta che, pigliando le mosse dall’egoismo municipale, si attraversò agli aumenti degli Stati italici e favorí a danno loro le pretensioni e ambizioni forestiere. Alessandro terzo ebbe primo il pensiero di usarla a pro dell’affrancamento, e Giulio fu l’ultimo a concepire e tentare il disegno magnanimo. Con lui venne meno ogni spirito di civil grandezza in Italia: d’allora in poi papi e principi piú non gareggiarono fra loro di ambizione e di potenza, ma d’ignavia, di codardia, di rassegnazione alla servitú. Potevasi non ha guari

  1. Machiavelli, Stor., i.