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nell’avvenire; con pari agevolezza dai due lati, perché l’immaginazione non ha mestieri d’altra materia che di se stessa. E spesso i mitografi civili usufruttano i trovati dei sacri, come fece Enrico di Saint-Simon infuturando l’etá di Saturno. Cosí laddove la favola degli uni è una falsa ricordanza, quella degli altri è un erroneo presentimento. Poetiche ipotesi e sbagli innocenti finché si spazia in un campo ideale, come fecero Platone fra gli antichi e molti moderni, ma funesti se si aspira a metterli in pratica1. Salvo che l’utopia sia molto discreta e si operi in piccol giro e dove l’arte è padrona della natura; conforme si narra di Gallieno imperatore e del secondo Borbone di Napoli, i quali, a quindici secoli d’intervallo e quasi negli stessi luoghi, tentarono di colorire i concetti di Platone e del Filangieri2.

Le utopie piú in voga ai dí nostri sono piuttosto economiche che politiche, e corrono volgarmente sotto i nomi di «socialismo» e di «comunismo». Il primo di questi sistemi è teoretico e pratico, e come teoretico contiene una dogmatica propria e una critica delle dottrine precedenti degli economici. La parte critica è quella che ha piú valore, avendo messe in luce alcune ripugnanze e lacune dell’economia corrente e le miserie della plebe, e nudato questo fatto importantissimo e mostruoso: che nel nostro vivere civile il maggior numero e piú benemerito dei cittadini, non che partecipare ai beni di quello, è privilegiato di patimenti, di barbarie e di servitú. Se il socialismo non avesse fatto altro che rivolgere gli spiriti al sollievo legale degl’infelici, preparando il regno di quella politica che ho distinta col nome di «realismo», avrebbe meritato assai bene della cultura; giacché spesso negli ordini di questa piú monta ancora il porre i problemi che il risolverli, in quanto che non può fallire che alla proposta non tenga dietro la soluzione. Ma la dogmatica di questi scrittori, parte intrecciata di ripugnanze,

  1. Del buono, Brusselle, 1843, pp. lxxiii-lxxxii.
  2. Porph., Vita Plot.; Botta, Storia d’Italia dal 1789 al ’14, lib. i; Colletta, Storia del reame di Napoli, ii, 33.