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10 del rinnovamento civile d’italia

mi sarei trovato in un gravissimo impaccio, perché non potendo soddisfare a questi e a quelli nello stesso tempo, avrei dovuto lasciar di scrivere o dispiacere a una parte di loro. Ma per buona ventura io non sono libero nella scelta, anzi non posso compiacere né all’una né all’altra classe di chieditori; e però la mia disdetta non offende nessuno. E in fatti l’elezione lascia un campo piú o meno spazioso all’arbitrio di chi scrive, quando si tratta di cose fantastiche; come sarebbe a dire di un romanzo, che può avere per soggetto un tema ordinario od insolito, volgare od illustre, storico o ideale; ovvero di una tragedia, che può dettarsi secondo le vecchie regole di Aristotile o colla nuova libertá dei romantici. Ma nelle cose effettive il pensiero dovendo ubbidire all’oggetto, e questo derivando di fuori, anzi essendo cosa ferma, positiva, immutabile, non vi ha luogo a deliberazione. La politica, a parer mio, per ciò che concerne i generali, è una faccenda sperimentale come la fisica e per poco esatta come la matematica, dovendo essa rispondere alla materia che si ha per le mani, come l’opera del calcolatore e del filosofo naturale risponde al tenore della quantitá e delle forze create. Il solo divario che corra fra la prima e le altre due discipline si è che in quella la materia varia da un tempo ad un altro; e però la similitudine è perfetta, se si parla di un solo tempo. Laonde nel modo che, discorrendo alcuni anni sono del Risorgimento, non sarebbe stato in mia facoltá di circoscriverlo altrimenti di quello che feci, secondo le condizioni che allora correvano; cosí non sarebbe oggi in mio potere di adattare quei medesimi ordini al periodo futuro di cui discorro, essendo mutate notabilmente le condizioni.

Queste avvertenze dovrebbero antivenire l’obbiezione di certuni i quali, credendo che le cose del mondo vadano a caso, se la pigliano con quelli che non le acconciano a lor piacimento. Essi reputano che lo statista possa determinare a priori i suoi pronunziati, com’è padrone fino ad un certo segno delle parole, dello stile e dei colori che elegge per significarli. Cosicché quando egli si governa colla realtá delle cose anzi che coi loro capricci, vien tenuto per sindacabile delle sue conclusioni; e se