Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 1, 1911 - BEIC 1832099.djvu/140

134 del rinnovamento civile d'italia


impossibile che tali scandali non si ripetano e non ricadano tosto o tardi, in un modo o in un altro, sul capo degli autori. Da Carlo ottavo re di Francia in poi i principi assoluti si fecero giuoco dei diritti nazionali; e come il parricidio d’Italia fu il preludio di questa iniqua e sconsigliata politica, cosí il suo compimento dal canto dei despoti fu quello della Polonia. La prima repubblica francese seguí le tradizioni regie, e le usurpazioni del direttorio vennero imitate e aggravate dal Buonaparte. I governi susseguenti tennero la via medesima: il residuo della Polonia, l’Ungheria, la Germania, l’Italia furono iteratamente schiacciate; e la piú fresca offesa dell’ultima venne dai rettori della nuova repubblica. Or chi non vede che se la Francia dovesse soggiacere a un insulto di fuori, la sua nazionalitá dopo tanti esempi correrebbe gravissimo pericolo, trovandosi a discrezione del vincitore? Né ella avrebbe buon viso a dolersene, avendo lasciato falsare il giure europeo e cooperato tante volte a manometterlo. Siccome non sarebbe dai rigidi estimatori compianto il Piemonte se l’Austria riuscisse a dargli la legge come la diede alla bassa Italia, avendo egli passate tali enormezze senza pure combatterle con una protesta.

Alla sicurezza degli Stati si oppongono le sètte eccessive, le quali, come notammo, son di pericolo quando s’insignoriscono dell’opinione pubblica e assumono contro i reggenti il patrocinio delle idee nobili e belle. Una di queste è la giustizia, che innamora gli animi bennati in qualunque caso, ma rapisce eziandio i volgari quando si esercita a pro di tutto un popolo. Sublime spettacolo è il risorgere di una nazione, come tetro e nefando è il suo parricidio. E quando la tristizia di chi l’opera è accompagnata dalla viltá di chi lo consente, l’indegnazione trabocca e travalica ogni misura: l’iniquitá rende l’uno odioso, e l’ignavia l’altro spregevole; il che è forse peggio che l’essere abborrito. Or come un principe vilipeso potrá vincere le fazioni aiutate da sensi magnanimi? Laddove ai popoli fieri e bramosi di gloria i governi stretti son tollerabili, se gelosi ad un tempo del pubblico onore; come fece la Francia, che sostenne per dieci anni gl’imperi despotici di Napoleone. La tutela dei popoli oppressi