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Il mare. 99


214. Si è già veduto (§§ 125 e 132) che l’acqua, tanto nell’interno del globo quanto alla sua superficie, discioglie continuamente i minerali componenti le roccie. Uno di questi, per sua natura solubilissimo, è il sale. Non vi è forse sorgente o fiume che non ne contenga almeno qualche atomo, per recarlo al mare in tributo: sicchè, fatta la somma di quanto ne contengono le acque di tutti i fiumi del mondo, si trova che è molto considerevole la quantità di sal comune che ogni anno è portato al mare dalle acque dolci.

215. Il mare ritorna all’atmosfera, sciolta in vapori, una quantità d’acqua pari a quella che gli recano o le pioggie direttamente, o indirettamente i fiumi: ma il sale che riceve invece vi resta. Voi vedete infatti che facendo evaporare dell’acqua salata in un vaso, quando l’acqua se ne è ita, vi rimane il sale. Così deve avvenire nel mare. Siccome intanto i fiumi continuano a recarvi sempre nuovo sale, così la salsedine marina, non solo deve mantenersi, ma crescere, benchè con estrema lentezza, di giorno in giorno.

216. Ciò nonostante l’acqua dell’Oceano è ben lontana ancora dal punto di saturazione. Quella dell’Atlantico, per esempio, computando oltre il sal comune anche gli altri sali, non ne contiene su per giù che il tre e mezzo per cento. Vi hanno invece nell’interno dei continenti dei laghi eccessivamente salati, come il Mar Morto, per esempio, che ne contiene più del ventiquattro per cento.

iii. — movimenti del mare.

217. In qualunque parte del littorale d’Italia vi portiate per guardare il mare, vedrete quanto la sua