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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 381 ★ L’orchestra del Palazzo di cristallo di Londra eseguì, giorni sono, una ouverture inedita del sig. Wingham, allievo deH’Accadeima di musica di Londra, e la sinfonia scozzese di Mendelssohn.

  • Il sig. E. Pauer farà sei letture sul clavicembalo ed il pianoforte al

musei) di Kensington in L)ndra. Ogni lettura sarà illustrata dall’esecuzione delle opere più rinomate dei gran maestri, a cominciare da Scarlatti.

  • Berlino conta 19 teatri, e sono: l’Opera Reale, il teatro Reale, il teatro

Frederic-Wilhelmstadt, il teatro Wolner, il teatro Victoria, il teatro-Kroll, il teatro della Residenza, il Nazionale, il Louisenstadt, il teatro del Sobborgo. il Koenigstadt, il teatro della Riunione, il Walhalla, le Varietà, la Tonhalle, il Comunale, il teatro Imperiale tedesco, il Bellevue e il teatro de la Belle-Alliance. ★ Il 4 novembre la Manner gesang Verein di Vienna celebrò il 25.° anniversario della morte di Mendelssohn coll’esecuzione dell’Antigone e d’altre opere del gran maestro. ¥ Il 26 ottobre furono incominciati i lavori per la costruzione del nuovo teatro che deve sorgere al Prater, durante l’Esposizione in Vienna. Sarà di legno e di ferro; potrà contenere 4,000 spettatori, e sarà inaugurato il primo maggio prossimo.

  • L’Egitto illustrato - è il battesimo d’un nuovo giornale letterario teatrale

che si pubblica al Cairo. Benvenuto anche questo!

  • In questi ultimi giorni le seguenti opere italiane furono rappresentate in

Francia: il Barbiere a Mons, in Amiens, a Ginevra e in Avignone; la Lucia a Verviers e a Montauban; la Figlia del Reggimento a Besançon, in Amiens e a Nimes; la Traviata a Brest; il Trovatore a Gand e a Liegi; il Crispino e la Comare in Angers; il Conte Ory a Lille; la Favorita a Montauban e a Rouen e il Guglielmo Teli a Gand. Nella primavera dell’anno prossimo si inaugureranno due nuovi teatri: uno a Cologna (Veneto), l’altro a Porto Sant’Elpidio (Marche).

  • La Società del Quartetto di Milano avverte che colla fine del corrente

mese scade il tempo utile per la presentazione del concorso pel corrente anno: Sinfonia in quattro tempi. Scrivesi da Dresda che per le nozze d’oro del re di Sassonia verrà eseguita una composizione inedita di Carlo Maria Weber, scritta cinquant’anni sono pei’ il matrimonio della coppia coronata. A Nuova-York pubblicasi un nuovo giornale musicale e drammatico, intitolato Arcadian. Da. Napoli ei perviene il primo numero di un nuovo giornale artistico letterario col titolo L’Album. ¥ E da Madrid abbiamo.ricevuto un nuovo giornale teatrale: EI Trovador. I nostri auguri ad entrambi.

  • Il celebre Petipas, ballerino ed ora coreografo dei teatri imperiali russi,

celebrò testò a Pietroburgo il 25.° anniversario delle sue nuove funzioni; in questa occasione fu dato il suo ballo Trilby innanzi ad un pubblico plaudente.

  • Il pianista Enrico Kowalski, reduce in Francia da un lungo giro in

America, ha pubblicato le memorie curiose del suo viaggio artistico. ¥ i giornali inglesi chiamano l’attenzione sulla prossima vendita, che avrà luogo a Londra, della biblioteca Thalberg co’ suoi numerosi manoscritti originali. Di Beethoven, per esempio, vi si trovano i seguenti autografi: la prima Messa, la Sonata in do diesis minore, il Trio per iscrumeuti d’arco, op. 3, ed una romanza ancora inedita; di Gluck: una seconda versione di un’aria dell’Alceste; di Handel: una Cantata per assoli, coro ed orchestra; un’aria per soprano con orchestra di Haydn, un quartetto originale di Mendelssohn, ecc. ¥ Il régisseur del teatro di Varsavia, signor Matuszynski, traduce in lingua polacca l’opera di Verdi, I Vespri Siciliani.

  • Il compositore Ladislao Zelenski fu nominato professore d’armonia al

Conservatorio di Varsavia, surrogando il defunto maestro Moniuszko. V Il giorno 2 novembre ebbe luogo al teatro di Varsavia la 154.a rappresentazione dell’opera Halka di Moniuszko.

  • L’anniversario della morte di Francesco Schubert, 19 novembre, verrà

celebrato a Brunswick con un concerto in cui non si eseguiranno chè composizioni del celebre compositore. Secondo quanto narra VEtoile di Parigi nel foyer degli artisti del Teatro delle Folies-Dramatiques, ultimamente fu affisso il seguente ordine... della sera: «Gli artisti sono invitati a non pronunziare ( parlftndo di Fulbert nell’Eloisa ed Abelardo ) la parola canonico e di sostituirvi quella di «bonhomme» o di celebre. — Così pure è specialmente raccomandato di non pronunziare alcuna parola, nè fare alcun gesto che possa esser creduto offensivo alla religione ed ai suoi Ministri!!! «— CORRISPONDENZE BOLOGNA, 15 novembre. Il Tannhàuser ed i Cavalleggieri di Lucca alle successive rappresentazioni — Tagli ed amputazioni. Sono cessate al nostro Comunale le battaglie incruente fra wagneromani e wagnerofobi: le rappresentazioni del Tannhàuser continuano serene, forse un po’ troppo serene per la cassetta dell’impresa. Un piccolo drappello di claqueurs, che qui i giornali wagneromani chiamano: amici dell’impresa (!!!) è seralmente incaricato di impedire che il termometro discenda fino allo zero! Altri chiamano questo drappello gli chauffeurs, altri i cacalleggeri di Lucca. — Lasciando gli scherzi, vi dirò che non mancano applausi ai soliti pezzi, applausi non funestati da clamorose disapprovazioni, perchè si levarono tutti i pezzi che non incontrarono il favore del pubblico. Sgraziatamente questi ultimi sono parecchi, e si può dire che l’opera venne mutilata di più d’un terzo. Nè wagneromano nè wagnerofobo arrabbiato, sono tuttavia contrario a questa scuola, che mira a distruggere completamente il canto, e più ancora contrario a quelle innumerevoli pagliacciate che accompagnano ovunque l’apparizione della musica del profeta dell’avvenire. I suoi apostoli gridano al trionfo!!!... e sia pure: auguro a Wagner due o tre trionfi simili a questo del Tannhàuser. Intanto mi domando: è Wagner informato dei tagli mostruosi fatti al suo lavoro?... se lo è, e dichiarasi contento, che razza d’uomo o d’artista è egli mai?... Lo spettacolo è ora abbastanza breve, cosi che parlasi di dare nuovamente il ballo: certo i zoagneristi arriccieranno il naso a tanta profanazione! VERO. ILNTJTOI, 12 novembre. L’Istituto di Francia — La Cantata del Concorso — Calipso — Il laureato di quest’anno — La Lucia al Teatro Italiano, ecc. Una gran cerimonia ha avuto luogo all’istituto di Francia, sabato scorso: la distribuzione dei premii ai varii laureati dei diversi concorsi di Belle Arti. Fra queste la musica era del bel numero una; anzi la principale, giacché l’Accademia delle Belle Arti, una delle cinque dell’istituto di Francia, ha voluto rimetter in vigore il sistema or sono pochi anni adottato, di far eseguire nel suo Stabilimento ed in adunanza pubblica e solenne la famosa Cantala, giudicata la migliore nel concorso pel gran premio di Roma. V’ho detto più d’una volta quel che io pensi delle Cantate e dei premii di Roma. Quest’istituzione è una delle più inette ed assurde ch’io mi sappia, ma siccome è antica nessuno osa attaccarla di fronte; si crederebbe commettere un sacrilegio. Che diverrebbe l’arte musicale senza la Cantata annua, che diverrebbe la scena lirica francese se il Governo non mandasse a sue spese il Vincitore del concorso a studiare la musica a Roma? Io non so se i compositori italiani, quelli di Milano, di Napoli, di Firenze, di Genova, di Parma, di Venezia, ecc., ecc., sono mandati dai rispettivi Municipi! di queste città a studiar la musica a Roma; e confesso che sarei molto meravigliato se cosi fosse. A Parigi è il contrario; la maraviglia sarebbe immensa se il Governo non mandasse a Roma quello tra gli alunni che concorrono per la composizione musicale, il quale abbia scritto la migliore Cantata. E che cosa è questa Cantata? Ve l’ho già detto. Una specie di libretto composto inesorabilmente di una o due arie, un duetto ed un terzetto. Se v’è un pezzo di più o uno di meno, non è più una Cantata; se il poeta ardisse di aggiungervi un coro, si direbbe che è impazzato. Da tempi immemorabili si è adottata una forma, invariabile, nella quale i poeti che vogliono concorrere lasciano scorrere i loro versi. Raffreddata la poesia in fusione, s’apre la forma e n’esce al