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GAZZETTA. MUSICALE DI MILANO V- Del maestro Enrico Pepe sarà eseguita quanto prima al teatro Rossini di Napoli una nuova opera, col titolo: L’amore in fresco. Il giornale musicale la Banda, che vedeva la luce a Padova, ha cessato le sue pubblicazioni. Del governo di S. Marino furono nominati ufficiali dell’Ordine della Repubblica il nostro Antonio Ghislanzoni, e il maestro Agostino Mercuri. Ghislanzoni è inconsolabile. È in Milano il riputato maestro Schira, proveniente da Londra, dove ha dimora e fama da molti anni. Il sig. Gilmore, a cui si deve il troppo famoso festival di Boston, ha in mente,.per quel che si dice, di prepararne altri in alcune gran città degli Stati Uniti d’America. ¥ Nella sua appendice del l.° agosto, il cronista scientifico del Journal des Débats, Enrico de Parville, rammenta le curiose esperienze di Tyndall sopra le fiamme sensibili al suono e sulle fiamme cantanti. E a questo proposito vediamo annunziato nei giornali l’invenzione d’un nuovo strumento, il cui principio si collega al fenomeno appunto delle fiamme cantanti. Con questo strumento si riesce, pare, a regolare in maniera rigorosa la durata e l’intensità sonora delle fiamme — problema che nessuno mai aveva potuto risolvere. Leggiamo nell’Eco d’Italia di Nuova York: Quantunque i lavori perla ricostruzione del Niblo’s Garden siano spinti con grande attività, nondimeno non potranno essere ultimati che pel mese di novembre prossimo. jaa Lo Stadt Theatre e il Terrace Garden Theatre della stessa città saranno riccamente abbelliti ed addobbati, l’uno per l’opera, l’altro per le rappresentazioni drammatiche alemanne, di cui si fa mecenate il popolare mae: tro ’Neuendorff. Il repertorio di musica sarà di genere leggiero. FIRENZE, 5 settembre. Tutti in maschera di Pedrotti al Politeama — Machbet al Pagliano — Altre notizie. Senza intendere menomamente di invadere il campo del vostro egregio corrispondente di qui, ma solo per farvi vedere che anche lontano dalla mia sede mi rammento con piacere e di voi e della vostra Gazzetta Musicale nella quale da alcuni anni ho l’onore di collaborare, permettetemi che vi faccia un breve carteggio da questa gentilissima Città. Fui sere or sono al Politeama Fiorentino ed ho udito l’opera Tutti in Maschera del Pedrotti, e l’esecuzione, presa nel suo complesso, fu commendevole II soprano E. Tagliana, artista giovanissima, ha una bella voce, estesa a sufficienza e molto robusta: peccato che il carattere della voce, forse un po’ troppo cruda, non giunga del troppo a soddisfare. Il baritono A. Parolini ha voce molta, ma ha bisogno di educarla un po’ meglio ed il tenore Paladini non si può dire che guasti. La signora De-Fanti, contralto, a me non piace come non piacque a Venezia allorché la si volle a tout prix presentare alla Fenice nella parte di Olimene nella -Saffo or sono due anni. Il ballo Brahma furoreggiava in ispecialità pella bellissima musica, del Dall’Argine. Domenica primo corr. doveva esservi a questo teatro la recita d’addio, ma quantunque tutto il giorno fossero stati esposti i manifesti che promettevano due balli, il Brahma ed il Colombo, oltre alcuni pezzi staccati vocali tolti al Tutti in Maschera ed ai due Orsi, il teatro non apri le sue porte e lasciò buona pezza il pubblico in aspettativa. Finalmente si venne a sapere che per una questione d’ordine...... finanziario, già ei intehdiamo Tultima recita era andata in fumo e tutti brontolando tra i denti e fuori dei denti andarono pe’ loro fatti. Questa sera andrà in iscena al Pagliano il Machbet e domani vi manderò notizie sull’esito che favorirete porre ai piedi della presente. Al teatro delle Logge avremo in autunno un corso d’opere leggiere coi seguenti artisti: Maria Derivis, Emma Somigli, Giacomo Piazza, Filippo Graziosi. Al Nicolini, sempre in autunno, la indebitamente celebrata compagnia dei signori Grégoire, che fanno bene a girare il mondo in famiglia a loro reciproca maggior garanzia. All’Arena Nazionale il Bellotti fece qualche cosa col Rabagas di Sordòu che non ho potuto udire, e ora stenta la vita. Al Principe Umberto la compagnia equestre del Guillaume fa discreti negozi. Non mi resterebbe a parlarvi che del giuoco del pallone pel quale i fiorentini vanno pazzi, ma mi riservo di trattare questo argomento in un giornale politico: è campo molto più opportuno. F F 6 settembre. La fu proprio una birbonata! Un Macbeth come quello del Pagliano di ieri sera non l’ho per mia fortuna, mai udito. Taccio per misericordia il nome degli artisti tranne quello della signora Lucia Papini, che fece mediocremente. I cori benissimo. Il baritono ed il basso profondo erano esordienti, ma non potevano, particolarmente il baritono, scegliere per un debutto uno spartito di responsabilità minore? Ma sa codesto signor baritono che per esordire col Macbeth ei vuole un coraggio che rasenti la temerità?! Oggi e domani riposo... Domenica 8 settembre Macbeth di nuovo! Alla recita di ieri sera assisteva la signora Barbieri-Nini pella quale il Verdi scrisse il Macbeth. Come dev’essersi divertita! All’Arena Nazionale avremo in settembre Alessandro Salvini. Per compiere la litania dei teatri debbo soggiungere che all’Arena Goldoni c’è la drammatica compagnia italiana, e al Rossini avremo in autunno un corso d’opere buffe, la prima delle quali sarà il Nuovo Figaro. Seconda opera al Pagliano sarà I Vespri Siciliani. F F PARIGI, 4 settembre. Riapertura dei teatri lirici — L’Opéra-Comique ed i Bouffes Parisiens — Quel che si dice del Teatro Italiano, ecc. «Il settembre innanzi viene» e se le rondinelle vanno via, i cantanti ritornano al loro posto. V’era ben tempo; più d’una volta sono stato costretto di passar per neghittoso ed infingardo; non avendo nulla da scrivervi, ho lasciato correre la settimana senza spedirvi il menomo rigo. Ma come fare? tutti i teatri di musica, salvo LOpéra, restavan chiusi; e dell’Opéra ve ne ho parlato anche più del dovere. Ecco finalmente che la stagione autunnale già prossima fa dischiudere lentamente ed a poco a poco le porte degli altri teatri lirici. Tra i primi contarmi OpéraComique ed il teatro dei Bouffes Parisiens. Nè credete che abbiano inaugurata là novella stagione teatrale con opere nuove. Il primo di questi teatri ha dato il Dominò nero, che non è nato ieri, ed il secondo le Timbale d’argent ch’era già alla centesima rappresentazione quando la canicola fece serrar le porte di quel bel teatrino. Nullameno l’tino e l’altro apparecchiansia dare varie opere nuove, delle quali vi terrò informato mano mano che appariranno sul cartello. Intanto il teatro Italiano che non perde il suo tempo, si affatica a lottare contro la concorrenza, della quale era stato minacciato. Vi dirò per altro che essa sembra dover restare allo stato di semplice minaccia. Il sig. Lefort che s’era fatto forte di costruire un nuovo teatro, e del quale i giornali indicavano già il sito, non fa più parlar di sè. S’ignora anche se abbia o no acquistato il terreno sul quale doveva sorgere il novello teatro ed esser pronto pel primo ottobre. Siamo al quattro settembre... Capirete bene che la costruzione della nuova sala diviene affatto ipotetica. V’ha anche qualche scettico che parla del sig. Lefort come d’un personaggio favoloso, d’un mito!