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jauoBi -Ajsrisro xxvii. isr. 35 I SETTEMBRE 1872 HEnATTORE SALVATORE FARINA SI PUBBLICA OGNI DOMENICA UNA VISITA ALLA TOMBA DI MENDELSSOHN Fu verso la fine d’ottobre, narra un viaggiatore inglese caldo ammiratore di questo maestro, ch’io mi recai a visitare la tomba dell’autore del Sogno d’una notte d’estate. Essa si trova nel vecchio cimitero — Friedhof, o campo di pace, come lo chiama poeticamente la lingua tedesca — della Trinità, fuor di Berlino, uscendo dalla porta di Halle. Quand’io giunsi, la cancellata era chiusa, ma non si durò gran fatica a trovare il sagrestano che ha in custodia il luogo, in un cimitero vicino, quello dei Cristiani della Nuova Gerusalemme, (che è, per quanto mi fu dato vedere, un vero giardino, in cui non si denno avere altro che pensieri ridenti), e mi fu mandato incontro. Il vecchio guardiano arrivò a passi lenti, tenendo in una mano il suo rastrello e un mazzo di chiavi nell’altra, e ei dirigemmo insieme verso la porta del gran cimitero di cui non avevamo ancora passato la cinta, e dove riposa la spoglia di Mendelssohn. Seguimmo per un centinaio di metri un viale di platani e di pioppi. Le prime brine d’autunno avevano fatto cadere molte foglie, i cui strati giallicci formavano un fìtto tappeto sotto i nostri piedi; ogni tanto qualcuna se ne staccava dall’albero, volteggiava lieve lieve intorno a noi fin che non andava a riposarsi sul terreno. Il mormorio delle fronde e il rumore dei nostri passi soltanto rompevano il silenzio di quella solenne solitudine. Quale miglior preparazione e qual maggior raccoglimento poteva io desiderare per una visita a una tomba? Era un bellissimo pomeriggio; il sole declinava e mi gettava orizzontalmente, attraverso il fogliame dei platani, i suoi raggi di porpora, i cui caldi riflessi davano uno splendore fuggevole e una sembianza di vita alle morte foglie che calpestavamo. Sì, tutto in quel dì era in armonia collo scopo della mia visita; la natura s’era accordata col genio melanconico di Mendelssohn. Il monumento funebre delll’immortale maestro è a diritta, voltando appena passata la porta. Si trovano nell’entrare molte pietre tumulari, talune distese al suolo, altre ritte. La prima è nascosta sotto l’edera ed altre piante arrampicanti; e tutte sono circondate da cancellate e gli intervalli sono piantati di tassi, di bosso e di pini, che formano da tre lati una fitta cortina. La tomba di Mendelssohn è nel mezzo del gruppo; la sormonta una croce di marmo bianco, alta circa sei piedi; vi si legge la seguente iscrizione: JACOB LUDWIG FELIX MENDELSSOHN - BARTHOLDY GEBOREN ZU HAMBURG AM 3 FEBRUAR 1809 GESTORBEN ZU LEIPZIG AM 4 NOVEMBER 1847 (Giacomo, Lodovico, Felice Mendelssohn - Bartholdy, nato in Amburgo, il 3 febbraio 1809, morto a Lipsia il 4 novembre 1847.) A diritta si vede la tomba di sua sorella: Fanny Cecilie Hensel, Geborene Mendelssohn - Bartholdy, colla data della sua morte 14 marzo 1847 e alcune battute d’una delle melodie che essa compose: Gedanken geh3n und Lieder Fort bis in3 s Himmelsreich. Raccolsi alcuni ramoscelli degli alberi funerarii, una foglia di edera, e partii, pensando che non si avrebbe potuto immaginare un luogo più appropriato per collocarvi la spoglia di colui che fu Mendelssohn - Bartholdy.