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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 127 ROMA. Al teatro Quirino la Figlia del Reggimento frutta applausi agli artisti e quattrini all’impresa, che col dare opera e ballo per 50 centesimi ha scavato una miniera. FIRENZE. Al teatro Pagliano ebbe lieto esito il Ballo in maschera, eseguito dalle signore Bendazzi-Secchi, Mariani e Donati, e dai signori Toressi, Maurel, Becheri e Cherubini. I primi onori furono per la Bendazzi, per il tenore Toressi, che dovette ripetere la frase È scherzo od è follia, e per il baritono Maurel. La Bendazzi è portata alle stelle dal pubblico, che l’applaudisce con entusiasmo, e dalla critica. Bene l’orchestra, diretta dal maestro Usiglio. — Al teatro Goldoni andò in scena la nuova opera eroicomica - La Secchia rapita, musica dei maestri Bacchini, De-Champs, Felici, Gialdini, Tacchinardi ed Usiglio, allievi tutti del maestro Mabellini. L’esito fu lietissimo. Della musica, che è tutta vivace, piacque in special modo la sinfonia dell’Usiglio, il duetto del maestro Gialdini, e la marcia del maestro De-Champs nel primo atto, un pezzo del maestro Felici nel secondo atto, un magnifico terzetto ed un quartetto del terzo atto del maestro Tacchinardi, pezzi di fattura squisita, che ebbero l’onore della replica, e il finale del maestro Bacchini nel quarto atto. L’esecuzione fu buona. La signora Nascio, il tenore Bacci, il baritono Zesevich e il basso Scheggi furono assai applauditi. Eccellente l’orchestra, diretta dal maestro Tacchinardi. — Al teatro degli Arrischiati fu rimessa in vita giorni sono un’antica opera buffa - La Donna di più caratteri - musica attribuita ad uno dei due Guglielmi (padre e figlio), e da taluno a tutti due. L’esito fu lieto per la musica che è gaia, senza stare al confronto dei capilavori di Cimarosa, e per T esecuzione che fu molto accurata. Furono applauditissime le signore Quercioli, Sabatini e Bicchierai, ed i signori Natali, Cornazzani e Massera. VERONA. La Saffo colle Carolina e Teresina Ferni, col tenore Aramburo e col baritono Giraldoni, ebbe esito felicissimo. Tutti gli artisti ebbero vivi applausi; buoni i cori, ottima l’orchestra diretta dal maestro Foschini. CREMONA. Ci scrivono: Ristabilito il buffo Migliara, fu ripresa la Follia a Roma; il Migliara fu applaudito in tutti i pezzi e dopo il duetto colla Pernini i due artisti furono chiamati al proscenio con grida entusiastiche. Applauditissimi pure furono gli altri esecutori. All’esito felice di quest’opera contribuirono i bravi maestri Ponchielli e Bignami, il primo concertatore, il secondo direttore d’orchestra. REGGIO (Emilia). Ci scrivono: La sera del 7 aprile andò in scena al teatro Groppi la Statua di carne, opera in musica del maestro Marchiò, già data con buon successo due anni sono al teatro di Novellara. L’esito fu lieto, e il compositore ebbe molte chiamate, le quali non devono però illuderlo sul merito della sua musica, che è in generale ben fatta, ma manca di originalità e trascura gli effetti teatrali. Come promessa di meglio si ha però a tener gran conto di questa Statua di carne. L’esecuzione fu incerta; piacque assai la signora Flavis-Cencetti che cantò con anima e con sentimento e interpretò bene la sua parte dopo sole quattro prove. Bene il baritono Giummi e il basso Mola; discreta l’orchestra, deboli i cori. BRUXELLES. Il Vascello fantasma di Wagner colò a fondo nei mari del teatro la Monnaie. Gustavo Lafargue, ammiratore di Wagner, afferma nel Figaro l’insuccesso che attribuisce in gran parte all’esecuzione. PIETROBURGO. L’opera incompiuta di Dargomirschky — Il convitato di pietra. — fu eseguita per la prima volta il 28 febbraio al teatro Marie; la musica ha tendenze neogermaniche e non piacque. Il libretto di Pousckine è di poco merito; il preludio fu scritto dal signor Kuï e l’istrumentazione, veramente notevole, è fattura di Rimski-Korsakoff. BARCELLONA. EI Molinero de Subiza, nuova zarzuela, ebbe lieto esito al teatro del Liceo. La musica del maestro Oudrid è elegante. MADRID. Ottimo esito la Traviata al teatro Jovellanos. Per la Volpini fu un trionfo; il tenore Ugolini e il baritono Verger si fecero applaudire di frequente. NOTIZIE ITALIANE — Roma. Scrive la Nuova Roma dell’8 corrente: «Uno sceltissimo uditorio, in gran parte composto di forestieri, assisteva al concerto musicale dato dalla signora Giulia de Wocher nella sala Dante. Il sentimento, la forza, l’agilità e l’espressione, con cui la egregia pianista eseguì i vari pezzi classici di Mozart, Prudent, Chopin, Liszt, ecc., sono già troppo noti per aver bisogno di una lode speciale, ed ogni pezzo fu dagl’intervenuti meritamente e calorosamente applaudito. «Anche quei signori che prestarono il loro gentile concorso nel musicale trattenimento, sia nella parte vocale, sia neH’aceompagnamento al piano, riscossero applausi ben meritati. «— Firenze. Togliamo dal Sistro: u Giovedì mattina nella elegante sala Brizzi e Niccolai il pianista signor Lyro diede un concerto, al quale convenne un uditorio numerosissimo e distinto. Dai signori Bruni, Jandelli e Lyro fu eseguito il trio Op. 93 di Kummel. Il violinista prof. Bruni suonò alla perfezione una romanza di Beethowen. Si distinse specialmente la signorina T. Bòrs nella grand’aria dell’opera Roberto il Diavolo, Roberto, o tu che adoro... nella quale si segnalò per voce bella ed estesa, e per sentimento e slancio nel canto. Fu applauditissimo. Vennero pure eseguiti altri pezzi al pianoforte dai signori Goldschmidt e Hckensollner. «— Livorno- Ci scrivono: «Un cenno sul Concerto Favilli, che ebbe luogo qui la sera del 3 corrente nel R. Teatro Rossini. Vi presero parte Ketten, G. Bimboni (clarino), G. Pallerini (oboe), T. Ploner (fagotto). A. Jandelli (violoncello) che pure doveva prender parte, ne fu impedito per malattia. Il programma era il seguente: Thalberg e Wieuxtemps. Duetto sugli Ugonotti. — Ketten e Favilli. Galli. Fantasia sulla Sonnambula. — Ploner. Favilli. Norma e Sonnambula, Fantasia. — Favilli. Ketten. Souvenir de Naples e Fantasia sul Rigoletto. — Ketten. Favilli. — 3.a Fantasia Originale per Violino. — Favilli. Baur. Terzetto dei Vespri Siciliani. — Bimboni, Ballerini e Ploner. Paganini. Variazioni sul Mosè sopra una sola corda. — Favilli. Ballerini. Fantasia per oboe. — Ballerini. Ketten. Fantasia soli’Elisir d’amore. — Ketten. Favilli. Variazioni burlesche Carnevale di Venezia. — Favilli. Favilli e Ketten eseguirono benissimo il duetto di Thalberg e Wieuxtemps: bene ambedue nei pezzi a solo, ma gli onori della serata furono pel Ballerini, della cui Fantasia si volle il bis. Il pianoforte era un eccellente Erard, gentilmente concesso dal signor Rodolfo Schwartze, quegli stesso che a proprie spese mantiene in Livorno una Scuola di Violino, diretta dal Favilli. Un vero amatore di musica; sempre pronto, quando vi è qualche cosa di buono da fare; e buon per Livorno se molti lo imitassoro! — Reggio (Emilia). Scrive l’Italia Centrale del 6 corrente:» La solerte Direzione della Società Filarmonica, con una alacrità e uno zelo che veramente la onorano, apprestò per ieri a sera, 5 aprile, ai signori soci un genialissimo trattenimento di musica, terzo dell’annata in corso. Ebbe esso principio con la marcia del Tànnhauser per due pianoforti a otto mani, eseguita egregiamente dai signori Marchese Gian Francesco Gherardini, Eugenio Solìani, Enea Liuzzi e Conte G. Cesare Vezzani, e, meritatamente con calore applaudita. L’egregia signora Lucia Ferretti, artista di molto merito, ei fece udir poscia la sua simpatica e robusta voce nella scena ed aria del Faust, C’era un re, un re di Thule, pezzo maestrevolmente interpretato e accolto con singolare applauso; come pure di pronunciatissime acclamazioni venne rimeritata la grande Sonata patetica di Beethoven, magistralmente eseguita dal prefato maestro Enea Liuzzi. Il Coro religioso di Rossini, La Carità, un vero gioiello musicale, eseguito con bella precisione, meritò applausi prolungatissimi alla signora Ferretti, al Liuzzi e alle signore dilettanti che fecero a gara per dargli gradevole spicco, e si dovette replicare. Molto gustata fu la brillante composizione di Francesco Wagner Les Américains, Suite de Valses, a due pianoforti, brillantemente e con grande applauso eseguita dalle valenti signorine Irene Nobili e Clara Gazzoli e dai non meno valenti giovani Alfredo ed Eugenio Soliani. Felicissimo pensiero fu poi quello di farci gustare un bello squarcio della ornai celebre Aida di Verdi, che venne interpretato con la solita sua finezza dalla brava signorina Ferretti più sopra menzionata, e che venne debitamente applaudito. Nè meno festeggiato fu il Divertimento brillante per due pianoforti del Cerimele sopra la Tirolese di Betly di Donizetti, in cui diedero novella prova del loro valore i sullodati Enea Liuzzi ed Eugenio Soliani. Chiuse infine il ben concertato trattenimento il grandioso finale secondo e coro del Guglielmo Teli di Rossini, Giuriam, giuriamo pe’ nostri danni, eseguito dai signori Giovanni Guicciardi, Francesco Luigi Ripa e Clodoveo Bedogni in unione ai bravi dilettanti, i quali tutti furono rimeritati di calorose acclamazioni. NOTIZIE ESTERE — Pesth. Un concerto di Liszt fu un grande avvenimento. Ecco la descrizione che ne fanno i giornali: La folla si pigiava nella gran sala del ridotto due ore prima. Sul palco erano due pianoforti, uno per T accompagnatore di Liszt, il sig. Mihalowich, l’altro, inghirlandato coi colori nazionali ungheresi, per il maestro. Nascosto a mezzo dietro una colonna, l’abate Liszt, in sottana, guarda col binoccolo il pubblico che invade la gran sala. Al momento in cui si prepara a salire sul palco, si ode gridare: largo, largo nel vestibolo del ridotto. Il giovine conte Appony apparisce alla porta della sala. «Eljen!» gridano tosto gli assistenti. L’arciduchessa Gisela entra, seguita dell’arciduchessa Clotilde, dall’imperatore, dal principe Rodolfo, dall’arciduca Giuseppe e da tutte le persone del seguito dell’imperatore. Liszt allora siede al piano, di cui la sedia è coperta di corone di alloro (!) e non tarda a convincere i suoi numerosi ammiratori che venti sei anni non gli hanno fatto perdere nulla della sua foga giovanile.