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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 97 scena che dovrebbe fare inorridire non riesce a destare che un comico orrore. Il burrone spaventevole, le ali enormi dei demoni, le ombre dei cervi, riflesse come da una lanterna magica, hanno l’ingenuità bambinesca di cinquant’anni sono. Mi si dice che in Germania si fa lo stesso e forse peggio, e mi si dice che all’Opéra di Parigi si fa assai diversamente e si fa meglio; io credo a tutti, ed affermo che l’esempio alla Scala non giustifica nulla, e che invece di accettare la tradizione, il nostro scenografo e il nostro macchinista, che hanno dato prove di saper fare benissimo, avrebbero dovuto immaginare una scena fantastica meno grottesca e meno puerile. Questo pezzo che musicalmente deve far sbalordire più d’ogni altro, fu poco gustato alla prima sera, più alla seconda, e piacerà indubitabilmente molto nelle successive rappresentazioni. Il terzo atto è dal principio alla fine una gemma; la romanza di Agata, il racconto di Annetta - Sonnecchiava mia nonna, il coro - Noi ti adorniam, sono pezzi graziosissimi; stupendo è il coro dei cacciatori, e fu fatto ripetere; qui hanno luogo alcune danze bene immaginate, al suono di una musica stupenda che è pure di Weber, ma non del Freyschutz. Chi non ha sentito a parlare della celebre Invitation à la valse? - Il finale meritò nuovi applausi. A tirar dunque i conti quasi tutti i pezzi furono applauditi, e non vi furono segni di disapprovazione fuorché dopo il famoso incantesimo, evidentemente diretti alla parte scenica; il che prova che il pubblico seppe apprezzare degnamente questo miracolo di gioventù che ride in volto ad un’opera le cui coetanee o sono seppellite o hanno quasi tutte le rughe da un pezzo. L’esecuzione fu eccellente rispetto ai cori ed all’orchestra; degli artisti i primi onori alla Waldmann e a Maini, ai quali torna vano ogni elogio; Perotti era indisposto. In quanto alla signora Saar, che si presentava per la prima volta al pubblico della Scala, il suo debutto si può battezzare un successo. Ha voce nelle note basse poco grata e pronuncia molto ingrata, ma nelle note acute raggiunge effetti di dolcezza e di potenza non comuni, e canta con un metodo purissimo. Bene Povoleri e Belletti nelle loro piccole parti. In complesso è uno - spettacolo che potrà chiudere degnamente la splendida stagione che sta per finire. Un’ultima parola per lodare la bella traduzione del libretto. È questo un fenomeno letterario che non si può lasciar passare inosservato. Peccato che il poeta si sia nascosto dietro l’anonimo come se avesse fatto un crimine, mentre non ha fatto che un miracolo. ARINA. Abbiamo monesi che parlato altra volta della Esposizione di violini deve aver luogo nel 1873 a Vienna. Pare che vito agii amatori non sia riuscito vano, e che molte sieno ramente le offerte degli strumenti rari. Si citano fin d’ora crel’in- vevio- lini di Jacop Stainer, di Antoine e Jerome, di Andrea e di Nicola Amati, di Guarnerius, di Stradivarius. Il principe Maurizio Lobkovitz ha posto a disposizione del Giurì 12 strumenti della propria raccolta, cioè 3 Amati, 1 Guarnerius, 1 Gaspar da Salò, 7 Jacob Stainer. Il dott. Schebek da Praga ha annunziato l’invio di tre strumenti: 1 Jacob Stainer, 1 Quidantus, 1 Guarnerius. Anche il Conservatorio di Praga invierà due strumenti ed altri ne invieranno i signori Bittner da Vienna, Binder, Brosch, Ide Portheim, Sitt ed altri da Praga. Pochi sanno che Mazzini, intelletto sovranamente innamorato del bello, ha un punto di contatto coll’arte di cui noi ei occupiamo. Non solo ei fu caldo ammiratore dei grandi musicisti, ma scrìsse di cose musicali, e per quello che ne dicono alcuni biografi, cantava con sentimento e suonava la chitarra da vero artista. Diremo di proposito in un prossimo numero delle idee musicali del grande italiano. ALLA RINFUSA Il maestro Mazzucato ha rinunziato alla carica di Vice-Presidente della Società del Quartetto, riputandola incompatibile col posto di Direttore del Conservatorio, istituti di diversa natura, che possono avere tendenze ed indirizzi diversi.. Oggi alle 2 pom. nella Sala del Conservatorio atra luogo il primo Concerto del celebre Quartetto Fiorentino Becker, composto dei signori Jean Becker (primo violino), Enrico Masi (secondo violino), Luigi Chiosti (viola), F. Hilpert (violoncello). ¥ La Società del Quartetto, oltre i concerti Becker, prepara due concerti sinfonico-corali, diretti dal Faccio. In uno di questi, dicesi, verrà eseguita La cena degli Apostoli, cantata biblica di Wagner. Introiti dell’Aida: 14.a rappresentazione

15.a.

16.a «17a»

18.a»

L. 7652 50 7888 50 8570 50 4828 — 7075 50 L. 36,015 —

  • A Ruhrort (Prussia) si trova in questo momento di passaggio un circo,

in cui si danno rappresentazioni. E un immenso battello di legnò, lungo 88 metri, largo 23, che può contenere circa 2,500 spettatori. Vi hanno a bordo alloggi per tutta la compagnia, scuderie per 25 cavalli, una trattoria, un gazometro, una stamperia e due pompe a vapore, che possono funzionare istantaneamente in caso d’incendio. Questo circo discende placidamente il corso del Reno, arrestandosi in tutti i grandi porti per darvi delle rappresentazioni. Il maestro Sangiorgi fu testò nominato cav. della Corona d’Italia per aver scritto una Messa funebre per l’anniversario della morte di Carlo Alberto.

  • Il Giornale di Napoli ne apprende che il Re ha contribuito con L. 1000

alla sottoscrizione per erigere un monumento a Mercadante. ¥ Vienna avrà fra giorni le primizie di una nuova operetta di Offenbach, che ha per titolo La girovaga.

  • San Francisco di California avrà fra breve opera italiana al teatro Maguire.

La compagnia si comporrà: della prima donna Adele Speranza, del contralto G. Bianchi, del tenore Eugenio Bianchi, dei baritoni Mancusi e Contini, e del basso Roncovieri. A Napoli ha ripreso le sue pubbicazioni il giornale La Sirena artistica, diretto dal signor A. Laudi.

  • A Pietroburgo fu eseguito ed accolto con applausi l’oratorio Santa

Elisabetta di Liszt. L’editore di musica Guglielmo Heinrichshofen in Magdeburgo ebbe la rara fortuna di celebrare il suo novantesimo natalizio. Le bande musicali e tutti gli istituti filarmonici della città si riunirono per festeggiare il nestore degli editori. Splendida riuscì la seconda serata musicale data dal Casino Udinese. Vi presero parte molte brave signore dilettanti ed alcuni maestri. Tutti ebbero applausi meritati. A Bri’mn si è rappresentata una nuova opera comica, Zingara, del maestro direttore J. N. Fuchs. L’esito fu buono, e il compositore ebbe molte chiamate al proscenio dopo ogni atto. Pare che Bottesini abbia ritirato le sue dimissioni e continui a dirigere l’orchestra del Cairo. Tanto meglio! A Bologna si vuol fondare una Banca Teatrale Internazionale e di Mutuo Soccorso con Agenzia annessa e giornale proprio. Scopo di questa Banca sarà di sottrarre la vastissima famiglia teatrale al monopolio delle imprese teatrali (così il Programma), e di scritturare artisti garantendo il buon esito della scrittura. Il Mutuo Soccorso sarà stabilito sulle basi degli altri istituti di simile natura. ■ìf. Dopo un soggiorno di varie settimane a Lipsia, Franz Lachner è ritornato a Vienna per dirigervi l’esecuzione del suo Bequiem-, egli ritornerà poi a Lipsia per presiedere alle prove della sua opera Caterina Cornavo. In un concerto a Vienna fu eseguito un frammento inedito d’un concerto per violino di Beethoven. Questo frammento, che appartiene alla Biblioteca dell’Associazione Musicale, è un’opera giovanile che porta pronta di Mozart, più di quella di Beethoven, È meglio un oggetto di sita che un lavoro d’arte. Gli introiti dei teatri, concerti ecc., di Parigi, durante lo scorso l’imcurio-: mese di febbraio raggiunsero la somma di L. 1,770,211. In gennaio era stata di 1,323,264: e nel febbraio del 1870 di circa 1,870,000 lire; le 100,000 lire di più sono compensate dalla chiusura dei teatri Italien, Lirique e Porte Saint Martin. I giornali vogliono conchiudere da queste cifre che Parigi musicale non ha perduto nulla, e che i parigini si divertono. Crediamo facilmente la seconda parte della conclusione, ma stentiamo a dar fede alla prima. A Parigi fa furore un timpanista provenzale, Filippo Buisson; i salons si disputano il bizzarro concertista.