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455 o: Spedirò questa mia alla stessa Gazzetta musicale ove fu stampato il vostro succitato articolo, perchè mi pare che questo riputato foglio, nato sotto ottimi auspici, voglia seguitare a batter bandiera di imparzialità’, di amor del vero, di bando alle presunzioni nella (pianto ardua altrettanto onorevole impresa di mover guerra ai troppi abusi che mandano all’ingiù l’arte divina nel secolo che pretende mandare (ulto all"insù. Vogliate accontentarmi col credermi un vostro affezionatissimo. Nicolò Eustachio Cattaneo. Borgomanero, 8 Agosto 1844. Esperimento Musicale nell’Ospizio degli Esposti di l’arma. Agosto 1844. gni anno gli alunni di questo pio luogo di Beneficenza, i quali per le felici tendenze dimostrate verso I’ arte musicale sono scelli ed educati in essa da valenti professori di questa cillà, espongono, in un concerto, un saggio dei loro progressi. L’esperimento, di cui è caso, offerse materia di lode per tutti; ma siccome ve n’ebbe alcuni i (piali accennano ad occupare mi posto mollo distinto fra i cultori dell’Arte Bella, è di essi che farò particolare menzione. - Conti Luigi, allievo del signor Professore Gaetano Beccali, mostrò della valentia nell’eseguire mi pezzo per Clarinetto del signor Ernesto Cavallini. - Lanci Carlo, allievo del sig. Prof. Luigi Beccali, suoni» col Fagotto alcune reminiscenze della Saffo di Paèini. La voce ch’egli trac da queslo difficile islrumento, e il metodo adoperato, del «piale molta lode deve avere il suo maestro, non potrebbero desiderarsi migliori. Oggi che le orchestre, d’Italia vivono in tanto desiderio di quest’istrumenti, il signor Lanci potrà avere molto utile per sé, c darne non poco all’arte. Pinelti Eustachio suonò sul contrabbasso delle variazioni del signor Gualchi. E allievo del signor Professore Hiserich. Non è tanto per le difficoltà, che furono moltissime, incontrate, e superale dal Pinelti, che io mi credo in obbligo dì tributargli quelle Iodi che gli sono dovute, quanto per la sicurezza dimostrata nel trattare il suo strumento, e per la nettezza e vigoria del suono; cose difficilmente ottenibili insieme, perchè molle volle nel cercare appunto la vigoria ho sentito parecchi suonatori far nascere un certo ronzio nella vibrazione della corda, che vizia grandemente la natura c la chiarezza del suono. Se il Pinelti put» avere ad onore di essere stato allevalo alla scuola del Professore inserirli, uno dei nestori della nostra orchestra e dei sostenitori del bel nome ch’ella possiede, il signor lliserick deve d’altra parte andar lieto di aver così bene collocate le sue cure. Il signor Comand/ni Luigi, che già io conosceva come valente suonatore di violino, diede nuova prova del suo raro talento, e il signor Professore Del Maino che lo educò con tanto zelo e perizia, si compiacerà certo della riescila di questo giovinetto, al quale mi pare si possa ormai compartire il nome e il merito di esimio artista. Bosoni Carlo suonò sul pianoforte una fantasia, ed ebbe applausi giustamente tributatigli. Gli encomi però a cui ha maggiormente diritto questo giovine, mi sembrano dovuti c all’ingegno musicale ch’egli dispiegò in certe sue composizioni adattate al numero ed all’abilità de’ suoi confratelli che le eseguirono, c più di lutto al modo, direi quasi perfetto, col quale accompagnò pezzi difficili e complicali. Egli slava al pianoforte, c avresti detto che vi sedesse non un giovinetto di tre lustri, ma un adulto già molto innanzi negli anni e nell’arle. Il Bosoni è allievo del signor maestro Barbacini, del quale era pure l’accurata composizione che pose fine all’Esperimento, vo’dire l’inno di ringraziamento reso a Sua Maestà Maria Luigia Proteggi trine delTOrfanolrofio. Propostomi di parlare della sola parte musicale, non potrei dir io alcun che del valore intrinseco della poesia di quell Inno, e del discorso che vi tenne dietro; ma basterà per molli il sapere che entrambi erano lavoro del Professore Cavaliere Michele Leoni. - Ned ho particolarmente parlalo degli Alunni cantori, i quali sono allievi del signor maestro De Cesari’. Mi riserbo a farlo quando i pezzi che un’altra vol’a eseguiranno, non sieno, come in questa, tali da nascondere un buon metodo di stridii, che certamente non può ad essi mancare, ma che non si palesa (piando la musica fa gridare in luogo di cantare. Gli artisti provetti che hanno per le mani di questi pezzi, si fanno applaudire oggi in teatro, e noi lo sappiamo, non isfoggiando peregrini segreti di metodo, ma cercando di accompagnare, a gola aperta e braccia tese in allo, situazioni violente e disperatissime, che oggi han nome di drammatiche. Toriugiani Piero. GAZ2ETTI1I0 SETTI1UHALE — Nell’Accademia datasi l’8 corrente alla Scala a profitto de’duc pii Istituti, filarmonico e teatrale, ebbe distinto plauso una cantante, che per la prima volta dava saggio de’suoi talenti. Essa chiamasi Fortunata Tedesco. Torna inutile il dire che il sommo clarinettista Cavallini venne accolto al solito, vale a dire con tutta festa. — Jori sera dovessi avere al suddetto gran teatro Emani, colla parte di Carlo V. interpretata dal sig. Tati, il di cui nome lusingava di una migliore fortuna, ch’altri non ebbero in questa non facil parte. — Domani sera avrà luogo al Casino della Nobile Società la splendidissimi Accademia clic la prefata Nobile Società offre ai signori Scienziati. I più distinti artisti clic trovansi nella capitale furono scelti a far parte del programma. Notatisi nel canto i signori Musicò, Marini, Scheggi, le signore Malhey, Tosi, ed una giovinetta che chiamasi Grimoldi, nuova ai pubblici sperimenti c che dà bella speranza di se. Nel suono leggonsi i nomi notissimi dei nostri Rabbonì e Cavallini Ernesto, quelli di Bottesini ed Arpesani, insuperabili contrabassisti, nonché quelli di un’altra giovane gloria italiana, il sig. Goiinelli di Bologna, chiarissimo pianista e compositore. - L’Accademia divisa ili tre parti, ricca di masse vocali e strumentali, avrà solenne principio con queirimmensa creazione di Rossini, V Introduzione del Guglielmo Teli. — La VI.a riunione degli Scienziati in Milano, seguendo la consuetudine degli antecedenti congressi, nella mattina del giorno 42 alla apertura delle adunanze premetteva un alto di pietà, concorrendo nella Metropolitana ove si cantarono una solenne Messa e l’inno /’cui creatur Spiritus. La mugica della prima era del celebre Sarti, il quale, or saranno circa sessanta anni, la aveva immaginata appositamente per la maggiore nostra Chiesa ed intitolata Messa dello Spirilo Santo. 1/ offertorio in ispecie risultò un capolavoro il più notevole: i secoli futuri non potranno che convalidarli, sì grandi sono le bellezze di scienza e di religiosa elevatezza di cui ridonda. Pel Peni creator Spiritus si sceglievano le note del maestro Bonazzi in altre occasioni già prodotte. — L’esposizione dell’industria Lombarda, aperta il giorno 12 nel Seminario arcivescovile, va ricca di pregevoli oggetti appartenenti alla musica. Sonvi varj pianoforti del fabbricatore Riva, de’ violini del Galbusera, de’ timpani del Boracchi, degli istromenti di ottone del Pelilti, ecc. Di alcuni di questi in seguito brevemente intratterremo i nostri lettori — Andrea Gambini, il pianista-compositore genovese, di cui più volle si occupò questa gazzella, trovasi nella nostra capitale. Le persone che lo ebbero ad udire rimasero stupefatte della bravura e forza di lui nell’interpretare varj suoi pezzi inediti, nel novero de’quali distinguons! due Fantasie sopra il Carnovale di l’enezia ed il Ballo delle Streghe di Paganini, non che degli Studii Coratleristici. — Abbiamo pure in Milano il valente maestro Matteo Salvi, l’autore di Lara. CARTEGGIO PARTICOLARE Firenze G settembre ISTI. — La mattina del dì Scorrente le sale rifila I. e R. Ac- j endemia di Belle-Arti risuonavano di musicali concenti; I gii alunni di quell’istituto, addetti alla classe della musica, davano al pubblico riprova di loro capacità, si sottoponevano al giudizio degli accademici pel consegui-; di lodarne Giorgclti, con tanta lo senti. N0T1Z1E Q laudo del (piai pezzo, non può farsi a meno anche la composizione, opera del prof. cav. che lo aveva scritto nello stile di Bocchcriui illusione, da trarne in inganno chiunque mento degli annuali premj d ìncoraggimento, che la munificenza governativa distribuisce. Oltre la esecuzione dei pezzi che formavano subbictto di concorso, ebbe luogo quella di altre musicali composizioni a génial trattenimento del numeroso uditorio. Tutti in generale quei giovinetti deller prova di buona volontà e di coscienziosi studj; lo che refluisce in lode di essi del pari che dei loro zelanti e valorosi istitutori. Il parlare di ognuno distintamente ci trarrebbe in lungo di soverchio, e d’altronde diffìcilmente potrebbe riuscire di generale interesse. Ci limiteremo perciò a distender qui la lista degli alunni premiati, a che faremo soltanto tener dietro alcune generali considerazioni. Ottennero dunque il premio, in Contrappunto, il signor Angiolo Magri: nel Solfeggio, il sig. Martelli; l’accessit, la signora Elvira Gani: nel suono del violino ebbe il premio il sig. Cajani, l’accessit il sig. Corradini: in quello del Pianoforte, fu premiato il sig. Casaglia. ottenne I accessit il sig. Vannuccini. Nel canto i premj furono riportati dalla signora Rosalia Boutet, e dai signor Romoli; meritarono l’accessit la signora Maria Mariniti, ed il sig. Paolo Wital. È una osservazione che altre volle è stata fatta, e che anche il concorso di quest’anno ha dato luogo di fare, che nella classe del canto le donne sono state sempre, comparativamente, molto superiori agli uomini Gli allievi della scuola di violino, mentre in generale si sono sempre individualmente inulto distinti, grandissimo elogio hanno poi meritato per la molta forza, unione, precisione con cui hanno suonalo P insieme nei pezzi nei (piali bau preso parte in forma di orchestra. Fra queste prove dee citarsi, come ad ogni altra superiore, l’esecuzione di un quintetto a due violini, viola, violoncello e basso, per mezzo di parti quadruplicate. ParN’clla scuola di piano-forte si rimarcano dei giovanetti che hanno molla facoltà di esecuzione, e che potripjno distinguersi, continuando i loro studj, specialmente (piando saranno giunti ad esser più padroni di sé. - Lo stesso elogio che per I’ insieme ha specialmente meritalo la scuola di violino, la merita quella di canto, dagli alunni della quale con forza, precisione, accento, furono eseguiti diversi cori si antichi che moderni. - Il sig. Corazzi, alunno emerito della stessa scuola di violino, meritò elogio come suonatore e come compositore nella esecuzione di una sua fantasia con variazioni sopra temi della Sonnambula. In generale coloro che in gran numero erano accorsi ad assistere a questa mattinata musicale si mostrarono contenti, e ne ebbero ragione. — La esecuzione della Lucrezia Borgia a Livorno, ritardata per indisposizione della Principessa Elisa Poniatowski incaricata della parte della protagonista, ebbe luogo finalmente mercoledì sera 4 del corrente. Tulli meritarono applauso, ed in specie poi ne raccolsero i principali attori dilettanti, che ebbero diritto di compiacersi di sé stessi, per aver dato bella prova dei loro talenti ed aver contribuito al vantaggio di una interessante istituzione di beneficenza. Le scuole infantili, a favore delle (piali la recita ebbe luogo, ne ritrassero infatti l’incasso di somma non indifferente. — Questo principal teatro della Pergola resterà chiuso per ora per mancanza di appaltatore. L’appaltatore Lanari attiverà fra poco con opera il teatro degli Intrepidi, detto volgarmente il Teatro Nuovo. — Berlino. Il signor Meyerbecr è partito per Dresda: la sua opera in tre atti, composta per T inaugurazione di questo nuovo teatro d’opera, si sta già provando; si spera che codesto sarà un antecedente capace d’incoraggiare il grande maestro a confidare ii suo Profeta agli artisti di questa nostra città. - Bui ssi.li.es. La Beine de Chypre fece la sua comparsa sulle nostre scene ed ha ottenuto, se non un successo colossale, come si poteva aspettare, almeno un esito incontestato ed incontestabile. Vogliano dunqtìe esprimere T effetto che ha prodotto sul nostro pubblico la dotta composizione dell’autore della Juive. Per verità, quest’opera parve lunga ed anche nojosa alla prima rappresentazione; malgrado i bei motivi che ornano questa partizione, malgrado la pompa d una brillante mise en scène, si usciva dal teatro provando una certa stanchezza; ma dopo aver intesa quest’opera più volte, dopo aver avuto il tempo di famigliali zzarsi a quest’ishumentazione complicata, ed aver potuto seguire le fresche melodie che si nascondono sotto queste profonde combinazioni armòniche > T effetto cambia, ed allora il piacere succede ad ogni altra impressione. I,0: