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capo secondo 31


per la loro bellezza sono stati in ogni tempo graditi e ricercati dagli uomini; e coloro, che hanno avuto in sorte il possedergli e l’ornarsene la persona, ne sono stati stimati ed invidiati.

Sono questi le gemme, le pietre rare, alcune pelli, i metalli piú belli, cioè l’oro e l’argento, e qualche opera dell’arte, che in sè contenga molto lavoro e bellezza. Per una certa maniera di pensare di tutti gli uomini, che portano rispetto all’esteriore adobbamento delle persone, sono questi corpi divenuti atti a dare altrui quella superioritá, che, come io dissi, è il fonte del piú sensibile piacere. Quindi il loro valore meritamente è grande; essendo pur troppo vero che i re istessi debbono la piú gran parte della venerazione de’ sudditi a quell’esteriore apparato che sempre gli circonda, spogliati dal quale, ancorchè conservassero le medesime doti dell’animo e potestá, che prima avevano, hanno conosciuto che la riverenza verso di loro si è grandemente scemata. E perciò quelle potestá, che hanno meno vera forza ed autoritá, cercano con piú attenzione di pompa esteriore regolare l’idee degli uomini, fra i quali l’augusto ed il magnifico spesse volte altro non è che un certo niente ingrandito, che «formalitá» si chiama, con voce tratta dalle scuole ed assai acconciamente adattata, intendendo per essa «id quod non est, neque nihil, neque aliquid».

Ma, se negli uomini il desiderio di comparire genera affetto a queste piú rare e belle produzioni della natura, nelle donne e ne’ bambini la passione ardentissima di parer belli rende al sommo prezzabili questi corpi. Le donne, le quali costituiscono la metá dell’umana specie, e che o intieramente o in grandissima parte solo alla propagazione ed educazione nostra paiono destinate, non hanno altro prezzo e merito che l’amore che destano ne’ maschi; e, derivando questo quasi tutto dalla bellezza, non hanno elleno altra cura maggiore che d’apparir belle agli occhi dell’uomo. Quanto a questo conferiscano gli ornamenti è dal comune consenso confessato: dunque, se la valuta nelle femmine nasce dall’amabilitá, e questa dalla bellezza, la quale dagli ornamenti si accresce, troppo a ragione bisogna che altissimo sia il valore di questi nel loro concetto.