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esce ogni domenica (settimanale) 18 dicembre 932-XI
a. Iº n. 15

FUTURISMO

cent. 50

Il futurismo è stato creato da F. T. Marinetti con un gruppo di artisti nel 19O9. Venti anni di lotte spesso consacrate col sangue, con la fame, con la prigione, hanno contribuito al trionfo, in Europa e nel Mondo, di tutte le correnti, scuole o tendenze, generate dal movimento futurista italiano: avanguardismo — razionalismo — modernismo ecc.

I futuristi, (molti lo sono senza saperlo) poeti o agricoltori, militari o musicisti, industriali o architetti, commercianti o studenti, politici o scienziati, medici o decoratori, artigiani o economisti: si contano a centinaia di migliaia.

La passione innovatrlce che ha invaso oggi l’Italia è merito del genio futurista di Benito Mussolini. Il futurismo è patrimonio spirituale del fascismo.

Arte è intesa come creazione dell’utile e del bello, ovunque sia, in ogni campo: “Artecrazia Italiana„.

I futuristi italiani hanno aperto nuovi orizzonti alla poesia, alla pittura, alla scultura, alla musica, al teatro, all’architettura a tutte le arti pure e applicate. Hanno esaltato la guerra, il coraggio, il trionfo della macchina, la scienza, la scoperta, l’aviazione, il diritto del giovane, e, dichiarando fino dal 1913 che la parola Italia deve dominare sulla parola Libertà, hanno per i primi contribuito ad imporre alla Nazione l’orgoglio italiano.

Rivoluzionari ed arditi nella lotta, hanno sempre agito e agiscono, contemporaneamente, con parole e fatti.

Primi tra i primi interventisti, intervenuti. Primi a difendere la vittoria ad ogni eosto. Primi tra i primi a Fiume e nel Fascismo, hanno portato e porteranno sempre, ovunque, entusiasmo, amore, coraggio, genialità, patriottismo, e disinteresse, pro: la grande Italia di domani.


Settimanale del futurismo italiano e mondiale via delle tre madonne 14 - roma - telefono 871285


Futuristi: TRAÙ! TRAÙ! TRAÙ! Pronti tutti all’eventuale ordine del DUCE Contro i Serbi da non confondersi mai con i croati nè con altri popoli europei che non faranno certo l’immane sciocchezza di aiutare i nostri tipici nemici mercanti di porci. I Futuristi, primi nell’interventismo, nello squadrismo fascista e a Fiume, pensano come 23 anni fa a TUTTA LA DALMAZIA ITALIANA


SENZA ZAINO


Conclusione sul Decennale


II Decennio Fascista compiuto da Benito Mussolini mi appare perfettamente simboleggiato dalle grandiose distruzioni e ricostruzioni stradali che hanno in questi giorni sconvolto Roma.

Immagine perfetta della nostra civiltà meccanica che vuole la massima velocità fusa col minimo tempo, il Duce impone a data fissa un’autostrada che da P. Venezia infilando direttamente la via asfaltata del mare faccia di Ostia l’ampio azzuro tubo di scappamento di Roma — motore d’Italia.

Ma esiste Corrado Ricci rappresentante e testimonio di tutti gli eserciti di ruderi sepolti intorno a noi! Il rombo e i polveroni aggressivi delle perforatrici e i trapani implacabili che in poche ore schiantano dei secoli massicci lo avviluppano, vorrebbero seppellirlo mentre egli curvo esamina dati e precisioni di testi latini.

Tumultuare di vasti formicai esplosi. Crolli puzzolenti di casupolame e palazzi stupiti di sentirsi operare chirurgicamente sotto. Ad un tratto. Alt! L’ordine di sospensione balza di cento in cento metri; occorre fermarsi; rispettare; girare sen za distruggere la colonna o la statua venerabile.

La folla degli operai circonda religiosamente e si sforza di ammirare per esempio la latrina del terzo scrivano pubblico che stillò la prima lettera d’amore della cuoca di Cicerone.

Le perforatrici fischiano però esigendo la linea retta della strada perché vi si corra più rapidamente senza degnare di uno sguardo la storica latrina.

Suona così giorno e notte, sotto le grandi lune elettriche, nella campana dei turni operai, la nuova legge fascista che vi seppellisce un passato ammirevole non perché sia ammirato ma perché ammiri dal fondo dei secoli il veloce fascismo d’oggi e le sue fulminee realizzazioni. Benito Mussolini, inaugurando la sua Accademia, dichiarava che doveva contenere tutte le forze spirituali italiane dall’archeologia al futurismo.

Prodigioso sforzo di legare assieme i polverosi festoni e le languide lente nostalgie del passato con il trepidante simultaneo splendore geometrico, dell’oggi-scoppio, che divora già il tempo-spazio di dopodomani.

Imbrigliamento metallico della gioventù educata ogni giorno con spirito guerriero ad un sempre più intenso patriottismo fiero di italianità. Ciò malgrado le squisite sensibilità e le tenerezze affettive della carne italiana intrisa di baci e lacrime. Così il nome dell’Italia ingigantisce nel mondo. Così l’Italia si prepara alla guerra. Così secondo le parole stesse di Mussolini la nuova Italia uccise la vecchia con l’Attivismo cioè: Nazionalismo, Futurismo e Fascismo.

Volete un’altra immagine del popolo italiano rinnovato e rinnovantesi in questo decennale della Rivoluzione?

Il popolo italiano marcia alto potente come un granatiere portando con disinvoltura uno zaino che si chiama grandezza romana. Nel resistere come egli sa, lo zaino può servire raramente a riparare da pugnalate alle spalle. Pessimo origliere. Ma nel tempestoso e crepitante tira e molla degli ordini sparsi della battaglia occorre ad un tratto lanciarsi al di là. Allora lo zaino riprende il nome di impedimento e va scaraventato via brutalmente.

Tutto da inventare: Direzione-velocità e crudeltà di attacco. Inventare! Chi non inventa muore.

F. T. MARINETTI


GIORNALISMO FASCISTA???

UNA PARTITA A SCOPA CON GENI ED EROI AD OGNI COSTO

E vada questa volta per un argomento rancido e fesso sballottato qui e là da die ci anni a questa parte sul bigliardo della discussione sen za che nessuno sia mai riu scito a metterlo in “buca„.

È diventato ormai un “luogo comune„, un “modo di dire„, una malattia cronica come la tisi, la sifilide e il cancro.

Vi sono è vero i “barbanera„ che partoriscono a ogni quarto di luna la soluzione del problema ma il tema è veramente astronomico e resta così come tutte le cose “impalpabili„, una teoria, un motto di spirito, poco più o poco meno.

L’affare non riguarda precisamente il probabile numero degli abitanti di Marte o la distanza che passa tra Venere e Saturno o la velocità di un gambero in rapporto a quella del suono o della luce in relazione o meno al moto ultradinamico e rotatorio della Terra intorno al Sole.

Qualche cosa di più semplice, di più pratico, insomma di... terrestre.

In guerra avevamo i calibri “astronomici„ che andavano dal 75 al 149 e al 305 prolungato ina più giù in trincea a tu per tu con la nostra carne, piccole bestiole che si moltiplicavano a vista d’occhio, più noiose di un tiro di sbarramento con granate a “doppio effetto„.

Così anche nelle posizioni avanzate ma sopratutto nelle retrovie del Fascismo si moltiplicano sulla generosa polpa della Fede genii e eroi ad ogni costo; una pletora di omuncoli che fan di professione i padreterni e sono millantatori impazziti d’orgoglio che non hanno mai fatto nulla, assolutamente nulla: niente lotta e galera per l’interventismo, niente guerra, niente Fiume, niente squadrismo, niente fascismo.

Sono comparsi non si sa come nel 1922 o nel 1926 con un fascio di carte sotto il braccio per documentare la loro fede in anticipo.

Son tutti genii ed eroi ad ogni costo e quello che è grave minacciano di diventare in Italia 42.000.000.

Mi accorgo ora che sono uscito di carreggiata. L’argomento “rancido e fesso„ che doveva essere il soggetto di questo mio discorso si è fatto prendere la mano dalla fantasia troppo lesta che l’ha portato sulla strada parallela ma meno importante del discorso.

Rimettiamoci al passo e ritorniamo sul già detto.

L’argomento, sballottato qua e là da dieci anni a questa parte sul bigliardo della discussione senza che nessuno sia riuscito a metterlo in “buca„, si chiama.. sì chiama... (a proposito di “buca„ turatevi orecchio naso e bocca) si chiama..... STAMPA.

Lo so, lo so, che a smuovere questa merce, si corre il rischio di rimanere asfissiati ma vi assicuro che non ho la minima intenzione di riprendere l’argomento coi soliti luoghi comuni.

Redattori de “L’Avanti„ apostoli del Fascismo quartarellsti, vestali del Regime — Imboscati arditi nel pensiero — Giornalisti fascisti disoccupati — Grigiore, monotonia, ipocrisia, tornaconto, affarismo, ecc., ecc. Niente di tutto ciò. doglio parlare di una cosa nuova, allegra, sollazzevole, umoristica.

In due mesi sono uscite 14 nuove pubblicazioni. Una più indispensabile dell’altra.

Presa in blocco davanti al macero, la carta che si stampa in Italia costa decine e centinaia di milioni all’anno. Bazzecole!

Una partita a scopa tra Gaetano autista dell’onorevole e Filippo portiere di Sua Eccellenza finisce con la trovata genialssima, il sette bello della questione: Facciamo il giornale. Interviene Checca la comare che sa le confidenze della padrona e poi Beppe il calzolaio e Tommaso il giardiniere ed ecco composta la redazione.

Chi paga? è Pantalone e c’è chi ci mette il visto.

Veniamo al sodo, (con poca serietà perché è difficile non ridere trattando questo argomento); chi rappresentano questi giornali? Genii ed eroi incompresi.

Quattro omuncoli, un finanziere fallito, piccoli interessi personali, gelosie e invidie bottegaie, cannibalismo a buon mercato.

Quel colosso che si chiama Regime sopporta l’inutile vagabondare siti suo corpo di questi microbi presuntuosi della pseudo intellettualità fascista.

Ma il dilagare dell’epidemia può dar noia all’udito fine di ogni modesto intenditore e l’infezione può provocare una otite all’orecchio della Nazione, degenerare in pestilenza e travolgere nel ridicolo il buon senso italiano.

Eccoci alla fine della partita; io son logicamente lo ultimo di mano perché ho fatto il mazzo. Conosco le carte dell’avversario: denari denari denari, e allora giuoco bastoni:

VENGA TOLTA LA GERENZA A QUEI DIRETTORl DI GIORNALI E DI RIVISTE CHE NON POSSONO DOCUMENTARE UN MINIMO DI 5.000 LETTORI.

Questa partita rimarrà senza commenti.

MINO SOMENZI


Conferenza
JACOPINI

“Turismo e futurismo aereo„

Lunedì prossimo al Circolo di Cultura In Via delle Coppelle 35 alle ore 21.30 invitato dal Sindacato ingegneri il nostro amico dr. ing. Alberto Jacopini terrà una conferenza su un argomento di grande attualità: “TURISMO E FUTURISMO AEREO„ L’ing. Jacopini è un artista e un tecnico di eccezionale valore in campo aeronautico. Tutti i futuristi debbono intervenire I biglietti di invito si possono ritirare anche presso il nostro giornale In Via Cicerone 44. fino alle 12 di lunedì 19 corrente.


BOLOGNA NUOVA
Sveglia futurista

I futuristi domandano che:

1. — Siano abolite nella stampa italiana le deiiigrazio ni ironiche e beffarde dettate dalla ignoranza, dalla incompetenza o dal culturalismo antifascista.

2. — La presenza di un autentico futurista, (poeta, pittore, architetto e musicista in tutte le commissioni, dove senza questa i giudizi sarebbero fatalmente o incompetenti o in malafede.

3. — L’indispensabile ulilizzazione in prima linea degli artisti futuristi in tutto ciò che il Regime Fascista bi propone di Creare e Costruire. Tutto questo in nome del futurismo italiano che preparò l’avvento glorioso del fascismo con «20 ANNI DI BATTAGLIE ARTISTICHE E POLITICHE SPESSO CONSACRATE COL SANGUE» secondo le parole di Benito Mussolini.

Il movimento futurista italiano
F. T. MARINETTI

Lo sventramnto delle vie Lame-Casse’Fontanina lascia il posto alle costruzioni che fiancheggeranno il nuovo grande corso. E’ presto per vedere progetti. Non per parlarne. Da anni si è bisbigliato. Nulla si è DETTO. NOI FUTURISTI BOLOGNESI PRENDIAMO LA PAROLA e grideremo forte — fino a rompere i timpani di coloro che non vogliono sentire — fino alla noia! VOGLIAMO SVECCHIARE BOLOGNA RINNOVANDOLA fascistizzarla anche artisticamente e prima e sopratutto nell’architettura. Vogliamo impedire che si continuino a costruire insulse miscellanee architetto niche come i nuovi palazzi di via Rizzoli e i nuovissimi di Via Ugo Bassi.

L’Italia ha uno stile proprio. Uno stile fascista perchè FUTURISMO E’ FASCISMO. L’Italia nuova di BENITO MUSSOLINI deve lasciare i segni della sua arte. Noi Figli di Vittorio Veneto e della Rivoluzione dobbiamo con cementarmelo e audacia scrivere la storia dell’impero fascista.

SIAMO STANCHI DELL’ARTE IN PAPALINA. Bologna deve offrire al genio futurista del Duce una prova del suo risveglio artistico creando la |più grande arteria in STILE FUTURISTA. La nuova architettura non è solo il prodotto d’una estetica moderna, ma sopratutto una nuova arte resa possibile da materiali costruttivi che fino a ieri non si conoscevano. Per questo, ad ugola piena, iniziamo il nuovo canto architettonico sfondiamo le volte con BIANCO non più NERO LUCE non più TENEBRA SOLE non più OMBRA CHIARO! CHIARO! CHIARO!!! il colore dei palazzi nuovi il sapore del corso nuovo FASCISTA RIVOLUZIONARIO FUTURISTA Abbasso LA PIGRIZIA CEREBRALE e Viva L’ARDIMENTO MUSSOLINIANO Brescia nel 1. Decennale ha inaugurato la Piazza del la Vittoria Bologna nel 3. Lustro presenterà al Duce il Corso della Rivoluzione.

QUINDI

PROCLAMIAMO che Bologna Città strafascista deve lasciar costruire solo edifici di stile fascista.

ESIGIAMO che si proibiscano barocchismi ed arcaismi d’ogni genere.

PROPONIAMO

a) di indire un concorso a cui possano partecipare TUTTI gli artisti italiani.

b) di istituire una commissione di ARCHITETTI, INGEGNERI, PERSONE INTELLIGENTI, che esamini e selezioni i progetti presentati.

c) che di detta commissione facciano parte i FUTURISTI.

d) che il corso valorizzi l’opera delle Camicie Nere chiamandosi: Corso della Rivoluzione e del Littorio.

A chi DEVE

A chi PUÒ’

A chi NON PUÒ’

A chi NON VUOLE

Per il gruppo Futurista
Bolognese BIANCANI CAVIGLIONI GRANZOTTO GRANDI GUOLO PORRO VITALI