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70 vii - viaggio sentimentale di yorick


piú; e m’accompagnò a casa sua. E, quanto al concerto, credo che santa Cecilia1 vi fosse, e ne saprà piú di me.

Dirò bensi che l’amicizia ch’io mi procacciai con questa traduzione fu a me piú cara di quante ebbi l’onore di contrarre in Italia2.

XXXVI

IL NANO

PARIGI3

Da un solo (e probabilmente il suo nome si leggerà in questo capitolò) io aveva sino a quel giorno udito fare l’osservazione, e una sola volta da un solo: qual maraviglia dunque ch’io, non essendone preoccupato, ritraessi attonito gli occhi dalla platea? attonito dell’indefinibile scherzo della Natura nella creazione di tanta turba di nani. È vero che di tempo in tempo la natura scherza in tutti i canti del globo: ma in Parigi le sue piacevolezze passano tutti i modi, e diresti che la giovialità della dea va del pari con la sua sapienza.

E però, mentr’io sedeva all’Opéra-comique, la mia fantasia uscí per le vie a misurare chiunque incontrava. Malinconica applicazione! e ben piú, se si vede una statura minima, con faccia olivastra, occhi vivaci, naso lungo, denti bianchi, guance sporgenti, e quando si pensa (ed ora, scrivendolo, non so darmene pace) a tanti tapini sbandili per forza dell’accidente

  1. Santa tutelare della musica, e celebrata, tra bene e male, da molti poeti inglesi, e divinamente da un’ode di Dryden [F.].
  2. Arturo Young nel suo Viaggio in Italia nomina questa marchesa F***, citando l’avventura di Yorick; non so con quanta verità storica, ma certamente con poca discretezza, se per altro alcune delle nostre gentildonne non aspirano alla celebrità dell’infamia [F.].
  3. Perché nulla manchi all’accuratezza con cui si è promesso di stampare l’autografo di Didimo, avvertesi che egli tradusse quest’intitolazione cosí: Parigi e Milano, quantunque in nessuna edizione del testo inglese si trovi nominata la seconda città [F.].