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lungo la francia e l'italia 69


più tollerare in me stesso; e feci alla fine com’io doveva pur fare alla prima: non mi mossi; e la marchesina non trovò impedimento: ma io non trovava piú modo d’entrare, se innanzi non mi fermava ad accompagnarla per tutto il corridoio con gli occhi, e riparare almeno cosí alla mia colpa. Ed ella si guardò dietro e riguardò; e se n’andava rasente il muro, come per dar luogo a taluno che saliva le scale.

— Oibò! — dissi — questa è traduzione plebea1; posso far ammenda migliore, e la marchesina può giustamente pretenderla, e però m’apre quest’adito: — onde, raggiungendola, la supplicai che mi perdonasse e credesse ch’io non tendeva che a cederle il passo.

— Ed io a lei — rispos’ella, e ci siamo ringraziati scambievolmente. Stava in cima alla scala; e, non vedendole intorno verun cicisbeo2, la pregai che si degnasse della mia mano sino alla porta; e scendemmo fermandoci quasi ad ogni gradino a discorrere e del concerto e del nostro sconcerto.

— Davvero, madama — le dissi, dandole braccio a salire in carrozza — io feci sei sforzi perch’Ella potesse uscire.

— Ed io sei, perch’Ella potesse entrare — diss’ella.

— Se il cielo ispirasse a madama di far il settimo! — le diss’io.

— Con tutto il cuore! — e mi fe’ luogo nella carrozza. Le formalità non prolungano la nostra cortissima vita: entrai senza

  1. Ecco uno de’ due luoghi emendati, di cui si è parlato nell’Avvertimento ai lettori. Il testo ha: «that’ s a vile translation», e Didimo scrisse: «questa è traduzione salviniana», scusandosi con la seguente postilla: «Quest’aggiunto, benché nuovo, è tutto italiano, e calzante e pieno di verità e necessario; e, quand’anche Yorick non avesse avuto in mente il Salvini, egli ad ogni modo intendeva di parlare di quella specie di traduzioni. Ed ho per discolpa di sí fatti anacronismi l’esempio d’un’eruditissima traduzione moderna d’una commedia latina, scritta parecchie decine d’anni prima dei simbolo degli apostoli, nella quale il traduttore, uomo dottissimo della lingua nostra, fa dire a unti pagano: «Torno tra due Credi» [F.].
  2. De’ cicisbei si va perdendo la razza: erano e sono né amanti, né amici, né servi, né mariti; bensí individui mirabilmente composti di qualità negative. Li difende il Baretti nel suo libro inglese The Italians, cap. 3. ma pigliò l’impresa per carità della patria [F.].