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lungo la francia e l'italia 31


e piena di noblesse, allorché gli imperiali ne furono cacciati da’ francesi (la gentildonna fece una riverenza); e cosí ragguagliandola della vittoria e del merito che anch’egli n’ebbe, la pregò dell’onore di sapere il nome di lei, e le fece un inchino.

Et madame a son mari? — disse: fe’ due passi; guardò addietro, e, senza aspettare risposta, saltellò per la via.

Quando avessi fatto sett’anni di noviziato in una bottega di belle creanze, non avrei imparato a far tanto.

XV

LA RIMESSA

CALAIS

Mentre il capitanerò francese si liberava di noi, monsieur Dessein capitò con la chiave della rimessa a introdurci nel magazzino de’ suoi calessi.

La prima ad affacciarmisi, allorché egli spalancava le imposte, fu un’altra vecchia sdruscita désobligeante; e quantunque fosse l’effigie sputata di quella che un’ora fa nel cortile m’avea dato tanto nel genio, il vederla e il sentirmi rimescolare fu tutt’uno; e pensai che doveva pur essere un selvatico animale colui al quale venne prima nel cuore di costruire sí trista macchina; né io aveva più di carità per l’uomo che si pensasse mai d’adoprarla.

Parvemi che neppur la signora ne fosse molto invaghita; e monsieur Dessein, come savio, ci guidò verso un paio di sedie da posta, una accanto all’altra; dicendo, nel raccomandarcele, che le furono comperate da lord A. e B. per il grand tour, ma che non oltrepassarono Parigi, ed erano buone per tutti i conti quanto se le fossero nuove. Erano troppo buone, e m’attenni a un’altra, e incominciava già a contrattarla. — Ma ci capiranno al piú due persone — dissi, tirando a me lo sportello; e v’entrai. — Piaccia a madama — disse monsieur Dessein, e le