Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu/109


lungo la francia e l'italia 103


cosa che sia tutta pura: sentenza da taluni de’ gravissimi teologi nostri universalmente applicata, sino ad affermare che il sospiro accompagna la voluttà1; anzi che l’estrema delle voluttà ch’ei conoscano finisce per lo piú con una convulsione, o poco meglio.

Ricordomi che il grave e dottissimo Bevorischio2, ne’ suoi Commentari su le generazioni da Adamo in poi, s’interrompe naturalissimamente a mezzo la nota, per dar notizia a’ lettori come un coppia di passeri posatasi sull’imposta esteriore delle sue finestre l’aveva frastornato per tutta quell’ora ch’ei si stava scrivendo: e tanto, che gli fe’ perdere il filo della sua genealogia.

«Poffare! — scrive Bevorischio — eppur non v’è dubbio: perch’io ebbi la curiosità di contare le volte, notandole una per una con la mia penna; ed il passero, nella breve ora che m’avrebbe bastato a finir l’altra metà di questa mia nota, mi frastornò visibilmente, reiterando le sue carezze alla passera per ventitré volte e mezzo. Bontà divina! — scrive Bevorischio — sei pur benefica verso le tue creature!».

Ma e tu, disgraziatissimo Yorick! e’ li tocca a vedere il piú grave de’ tuoi fratelli che scrive e stampa tal cosa, che tu non puoi ricopiare nel tuo studiolo, e che il rossore non t’offuschi la vista! e ne chiedo perdono.

Ma, e questo che importa egli a’ miei viaggi? Dunque due volte, due volte perdono.

  1.  ... Medio de fonte leporum
    Surgit amari aliquid, quod in ipsis floribus angat.
      Lucr., lib. iv, 1127. (F.)

  2. Intende per avventura di certo Bevor, prelato nella provincia di York, dove il nostro autore amministrò per vent’anni le chiese di Sutton e di Stillington. Vero è che qui Yorick punge il teologo a lotto; e la pia conseguenza della bontà del cielo verso le sue creature fu altre volte dal medesimo fatto desunta da molti padri della Chiesa. Anzi san Francesco raccoglieva le tortorelle: — «O sirocchie mie tortore — diceva il santo patriarca — io voglio farvi nidii, acciocché voi facciate frutto, e che voi moltiplichiate, secondo lo comandamento del nostro Creatore». — Andò santo Francesco e fece lo nidio a tutte: e elle, usando, cominciarono a far uova e figliuoli, e stavano domesticamente con santo Francesco e con gli altri frati.» Fioretti di san Francesco, cap. xxi. Nota desunta dal Liber memorialis, i, 28 [F.].