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varianti | 77 |
p. 313 l. 31, M, non esistevano piú
»l. 32, Z e L, e chi m’accerta
»l. 34, Z e L, creasti gli umani cuori
p. 314, l. 4-5, Z e L, la mia anima pareva tranquilla: ed ora?
»l. 8, Z e L, verrá rapita
»l. 21, Z e L, la immensa luce
»l. 25, M, di quanto esiste.
»l. 26, Z e L, dal padre mio
»l. 28, Z e L, E mi par di vederli
» I. 29, Z e L, a benedire, o perdonar, non foss’altro, alle ceneri dell’infelice figliuolo.
»l. 29-30, Z e L, E predico a me, consolandomi
»l. 36, M, Egli era infelice,
p. 315, l. 2, Z e L, Ei viene, o Lorenzo, ei ritorna.
»l. 3, Z e L, Scrisse di Toscana ove
»l. 6-7, Z e L, Ma penso: — Ed è pur vero che questa immagine d’angelo de’ cieli
»l. 11-12, Z e L, dall’altra parte essere tanto carnefice mio per tormentarmi... Or noi veggo? Noi vidi pur sempre?... Senza niuna speranza.
»l. 14, Z e L, sventure
»l. 15, M, celerá
»l. 17, Z e L, ahi, ma dopo quel momento mi sfugge
»l. 18, Z e L, nè osa guardarmi
»l. 20, Z e L, io trapasso
»l. 21, Z e L, innocente vergine
»l. 22. Z e L, e l’avrei, chi sa? consumato.
»l. 24, Z e L, ma tutto tuo, e sapendo che pur t’ho lasciata inno cente, ma insieme infelice.
»l. 27, M, Z e L, un’eternitá
»l. 28, Z e L, non voglia che tu sia lungamente per mia cagione
»l. 31-2, Z e L, ogni qualvolta io mi si conforta
p. 316, l. 3, L, e quasi della onnipotenza
»l. 13, M, di morte
»l. 20. Z e L, Misero, tu deliri!
»l. 27, Z e L, poi mi svanisce
p. 317, l. 2, M, davvero che mi sento
»l. 3, Z e L, questo mio corpo
»l. 4, M, quegli occhi neri i; L, quegli occhi
»l. 5, L, senz’essa
»l. 7, M, per andarmene a pranzo; sono partito; L, dianzi l’ho salutata per andarmene, non rispose; scesi le scale,
»l. io, Z e L, e di fuggirmene
»l. 14, Z e L, perché taci sempre?