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308 vi - commento alla «chioma di berenice»


CONSIDERAZIONE NONA

deificazioni.

Cosí dunque Mennone per la sua antichitá fu argomento di molte favole, di religione e di miracoli. L’eruditissimo Jablonscki (De Menmnone Aegyptiorum, syntagma iii, capp. 5-6) discorre della divinitá di questo Mennone o Osimande. Ma gran danno è pur quello che ne arrecano gli eruditi, i quali, compilando aridamente e pazientemente le antiche memorie, né le cause indagano, né gli effetti. Tenterò di supplirvi come potrò, valendomi di ciò che la lezione dell’antiche storie e la osservazione de’ miei tempi, feracissimi di «veritá» politiche, mi hanno somministrato. La necessitá d’incutere ne’ popoli il timore dello scettro e delle leggi strinse da prima i principi a collegarsi col cielo, ed a pubblicare gli ordini degli Stati per mezzo della voce divina. Però la teologia de’ popoli racchiude sempre i germi della loro legislazione. E Mosè fu legislatore, capitano e profeta delle tribú di Israele; * anzi elesse al pontificato il proprio fratello: «Excelsum fecit Aaron fratrem eius, et similem sibi de tribu Levi: statuit ei testamentum aeternum, et dedit illi sacerdotium gentis» (Ecclesiasticus, cap. xlv, 7). * Ed i re stessi presso gli ebrei si chiamavano «unti del Signore», ed i romani erano giureconsulti, magistrati e pontefici ad un tempo, e nel ricorso de’ tempi barbari i re di Francia si chiamavano conti ed abati di Parigi. Aristotele (lib. iv Della repub.) nota che ne’ tempi eroici, «reges, dum bellum gererent, imperii summam tenebant, praetrantque sacrificiis». * Cosí gli antichi sacerdoti e principi de’ germani accompagnavano i cavalli sacri per tentare gli augúri delle guerre; ed i soldati erano puniti solo da’ sacerdoti, non per giudizio o cenno del capitano, ma quasi Dio comandando, creduto presente a’ combattenti (Tacito, Germ., vii). Massimiliano primo imperadore volle farsi chiamare «pontefice massimo». * Le nazioni, per la perpetua legge dell’universo, alternano la schiavitú e la signoria; questa la si ottiene per lo piú dal genio di un uomo solo, l’altra succede con la debolezza che reca il tempo e la vecchiaia di uno Stato: ov’è da osservare che le nazioni