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considerazione terza 279

CONSIDERAZIONE TERZA

diana trivia.

Dalla favola si deve ritrarre la storia; poiché la favola non è se non tradizione oscura di cose avvenute, e può avere assai circostanze false, ma non può essere fondata sul falso. Lo storico deve ricavare le sue congetture dalle passioni umane, dalla perpetua e costante successione delle cose, dai detti degli autori e de’ tempi piú rischiarati per la storia, i quali possono illustrare il passato, ch’eglino aveano meno lontano di noi. Sopra queste fondamenta mi proverò di dimostrare che Diana fu una delle prime divinitá, e la prima forse, alla quale le antiche genti abbiano celebrato riti ed eretti templi.

Primamente la storia di tutte le nazioni ci mostra che le prime adorazioni furono offerte al Sole ed alla Luna.

Esaminando il corso e le azioni della Luna, la quale or si perdeva ed or ritornava, quelle menti balorde ed inclinate allo stupore ed alla paura le diedero gli uffici e gli attributi del Dio tutto-oprante e tutto-veggente: la fecero re e preside dell’inferno, dove il Timore, unica fonte delle azioni umane, trae le menti a fabbricare un mondo di premio e di pena.

S’hanno sempre a distinguere nella teologia degli antichi le favole, che dirittamente derivano dalle inclinazioni umane, da quelle che nascono dalla sapienza de’ sacerdoti e de’ pastori de’ popoli. La Teogonia di Esiodo presume sapienza, che le prime genti non possono avere mai. Difatti la dea Terra, il dio Cielo, la Notte, il Caos sono idee metafisiche, alle quali sí poco arrivò l’intelletto e la credulitá delle genti, che rari di que’ numi solenni ebbero templi. Da queste prime idee universali nacque poi la pluralitá de’ numi, donde Giove, Nettuno, Plutone, e le loro schiatte. Ma prima di Giove fu il Sole, prima di Nettuno fu il Mare, prima di Plutone Ecate o la Luna. Quante piú poi si scoprivano veritá morali, quanto piú le cause naturali si svelavano agli occhi de’ savi e de’ principi, tanto piú si moltiplicavano le allegorie, onde vestirle a’ popoli sotto le sembianze di religione. Vedi Discorso quarto.