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260 vi - commento alla «chioma di berenice»


degli Stati questa passionata sentenza di Teognide1;«Tutti i numi, salendo all’Olimpo, gl’infelici mortali abbandonano; la Speranza sola rimane buona dea». Ma delle costellazioni che circondano la Chioma vedrai alle note. Gli antichi annoveravano nell’asterismo bereniceo sette stelle; ma Flamsteedio, il piú perspicace astronomo del principio del secolo decimottavo, ne trovò 43; e 48 ne osservano le tavole dell’Accademia prussiana nell’anno 1776. Il catalogo di Bode, delle 17,240 stelle ridotte al primo anno di questo secolo, ne reca 216. Di quarta grandezza 6, di quinta 22, di sesta 31, di settima 45, di ottava 18, un gruppo, e 93 nuvolose. Le piú di queste ultime, intentate dagli altri astronomi, furono osservate dall’illustre Herschel, mediante i suoi telescopi. Questo difetto d’istrumenti contese agli antichi di avverare piú di sette stelle nella Chioma di Berenice; le sei di quarta grandezza, ed una forse piú splendida fra le altre, o piú veramente quel gruppo di stelle senza numero e nome. Piú numero di quello di Bode osserverá forse Lalande nel suo catalogo di 50,000 stelle, ch’io non posso recare, perché l’opera sua non è compiuta, e perché le sue osservazioni hanno d’uopo di piú maturi esperimenti. Abbandonando dunque i cataloghi compilati dopo le diverse osservazioni di diversi astronomi, ci atterremo alle tavole recenti della specola palermitana2. L’astronomo Piazzi, oltre le 43 del Flamsteedio, ne osserva 29, ommettendo le nuvolose e quelle di minima grandezza, perch’ei non curò di annoverare tutte le stelle dell’asterismo, alle quali non si può dare significazioni, bensí di accertare le piú cospicue, e con ripetuti esperimenti assegnarne le posizioni, per cui erano in lite i professori di questa scienza. Il pianeta di Cerere, scoperto nel principio del secolo da questo nobile astronomo, ed il pianeta di Pallade da Olbers, medico di Brema, nel marzo dell’anno 1802, sono dall’effemeridi della specola milanese, onore dell’astronomia italiana, notati nell’anno scorso vicino alla Chioma berenicea.


  1. Verso 317.
  2. Praecipuarum stellarum inerrantium positiones mediae ineunte saeculo XIX, Panormi, 1803.