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dove i prigionieri a capo chino aspettano il colpo di morte. Spettatori inteneriti gridano grazia, popolo insieme tutto e soldati. Sciolti, abbracciano l’albero, e gridano «viva la repubblica». Si raccolse lá sulla piazza denaro, si distribuí: si rimandano a raccontare le feste e la generositá repubblicana, da cui Ruffo trasse forse argomento di vittoria. Si arde pira per gettar le bandiere. Patriotti tumultuariamente le sbranano, danno ai soldati, che le portavano su le loro baionette in trionfo.

Gl’inglesi intanto, che con la flotta assediavano il golfo, s’impadronirono d’Ischia e Procida. Sbarcano a Miseno, ma sono fugati da’ patriotti; pure animano i popoli a sollevare, e dánno armi e danaro, e comunicano coi congiurati in cittá. Caracciolo, che aveva accompagnato il re in Sicilia e ch’era tornato, fu fatto ministro della marina in luogo di Doria. Delle navi inglesi non comparivano piú che una fregata e qualche legno leggiero. Manthoné propose arrischiare una battaglia colle poche bombardiere e cannoniere conservate a Castellammare e i feluconi ch’erano nel porto; procurarne uno sbarco nelle isole, scacciando gl’inglesi. Procida dalla parte di terra fa un seno con due promontori, ch’erano stati dagl’inglesi muniti di batterie. I repubblicani n’avevano una in un luogo detto Miniscola, e in fretta ne costruirono un’altra nella medesima linea. Tiensi a Miseno Consiglio di guerra. Il comandante delle due batterie dice doversi la flottiglia spingere trasversalmente a sinistra in salvo dall’artiglieria de’ promontori, e lá battagliare con la fregata, che doveva a forza venire per opporsi allo sbarco nella costa laterale. Tener pronte le tartane, perché, rese le navi nemiche, potessero con cinquecento uomini fare lo sbarco. Ma tutto di notte, perché sull’alba alzavasi solitamente un vento fresco, che avrebbe spinta la flottiglia nel canale verso Partigliene. Fato forse della repubblica. Caracciolo, benché reputato grande ammiraglio, o perché meglio credesse, o per aver tutta la gloria, o per non arrendersi al parere di un giovane, stese la flottiglia in linea retta fra le batterie dell’isola e Miniscola sull’altra. Marinai, ufficiali, prodigi di valore; le navi nemiche in pessimo stato; la fregata appena poteva far fuoco con un