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208 v - scritti e frammenti vari


e fu preso per santo indizio. Ne profittarono i patriotti: avere il favore del cielo tutto, doversi attribuire ai presenti signori. Avere il re tre volte rotta la pace con Francia; tasse enormi per far guerra sleale e capricciosa, senza assenso de’ seggi, violando le leggi del Regno e la nazione. Spogliate le case e gli altari degli argenti; diciannove milioni di ducati tolti da’ banchi, sante sostanze de’ privati, rapitili in Sicilia; involati i pegni de’ monti di pietá; fatte incendiare sotto gli occhi le navi fabbricate, demolite le batterie del cratere senza scudo a’ barbareschi corsari ed a navi inglesi; avere ordinato, partendo, al vicario di incendiare i magazzini e l’arsenale, e punirlo per non l’aver fatto. Acton re; ben se era partecipe anche del talamo; e poi storia d’avarizia di antichi ministri, paragonata alla generositá de’ francesi, che spesero il sangue per propria salute, e convertirono la conquista nella libertá di Napoli. — Ma altre erano queste speranze de’ patriotti, altre le mire di Francia. [Il] Direttorio temea l’Italia, massime la Cisalpina, e quindi unione degli italiani. Lunga catena di cospirazioni per l’unitá, e quindi tremenda rivale. Quindi le spese riforme in Cisalpina, e i Trouvé, i Brune, i Rivaud; persecuzione ai patriotti forti, e, temendo unione ne’ francesi dimoranti in Italia per matrimoni e commercio, spogliò di cittadinanza gl’impiegati fuor di Francia. Richiamò generali, ordinò d’altri arresto, sfuggito perché commesso a comandanti patriotti. Era sí potente la parte repubblicana, che, per acquetare i furori temuti di lei dal Direttorio, s’indusse alla conquista di Roma; ma altra costituzione le diede e l’aggiogò.

Fece finalmente il Direttorio la guerra di Napoli per indebolire quel re, onde non fosse alle spalle de’ francesi, nuovamente combattenti con l’imperadore. Conchiusa la tregua di Capua, era ottenuto l’intento. Ma Championnet, a cui fu commesso l’affare, era patriotta: entrò in Napoli: imprevidente per troppa gioia, e forse per trarne profitto [e] possanza, fece questo editto: «Il vostro tiranno, napoletani, ha da se stesso rinunziato al trono, provocando la Francia, clemente per piú volte. Sottentrate a’ diritti usurpátivi. Avrete un governo fondato su’ principi della eguaglianza e libertá. Sorgete». Elesse un governo