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188 v - scritti e frammenti vari


PENSIERI E APPUNTI

Alla soave rugiada della laude la laude fiorisce come le piante alla rugiada del cielo.

Ma spetta solo agli uomini dabbene di lodar l’uomo dabbene.

La vita è un epigramma, di cui la morte è l’aculeo.

Io cerco qui il mio cuore, ma non lo trovo piú. Oh! mia giovinezza!

Onde, o mio confessore, io spero che questo libro ti desterá i pensieri destati da una lapida sepolcrale incontrata in un passeggio solitario.

Filippo domandava alla fortuna di temperare la sua felicitá con una disgrazia.

Passeggiere, va’, e di’ a Sparta che noi riposiamo qui per avere obbedito alle sue sante leggi.

Oserei definire la civiltá: la perfetta [arte] di fingere, virtú: il secreto di mascherare tutti i volti.

Ma, o tu pure che vinci, dove tu ti lusingassi di un vantaggio su l’umanitá.

O mio figlio, la natura geme al nascere di un eroe, e sorride su la sua tomba1.

Ah! ora m’avvedo che il saggio vecchio mi ha riserbato questa illusione per non calarmi ad un tratto il sipario ed affrettare cosí la mia morte2.

  1. Cfr. Ultime lettere, in questo vol., pp. 17-18 [Ed.].
  2. Cfr. in questo vol., p. 171 [Ed.].