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12 iv - seconda redazione delle


superbia della sua bella gioventú; ma che ora stramazza fra via e si rialza soltanto per le battiture della fortuna. —

Egli paventa di essere cacciato dalla sua cattedra, e di trovarsi costretto, dopo settanta anni di studi e di gloria, ad agonizzare elemosinando.

Milano, 11 novembre.

Chiesi la Vita di Benvenuto Cellini a un libraio. — Non l’abbiamo. — Lo richiesi di un altro scrittore; e allora, quasi dispettoso, mi disse ch’ei non vendeva libri italiani. La gente civile parla elegantemente il francese, e appena intende lo schietto toscano. I pubblici atti e le leggi sono scritti in una cotal lingua bastarda, che le ignude frasi suggellano la ignoranza e la servitú di chi le detta. I Demosteni cisalpini disputarono caldamente nel loro senato, per esiliare con sentenza capitale dalla repubblica la lingua greca e latina. S’è creata una legge, che avea l’unico fine di sbandire da ogni impiego il matematico Gregorio Fontana e Vincenzo Monti: non so cos’abbiano scritto contro alla libertá, prima che fosse discesa a prostituirsi in Italia; so che sono presti a scrivere anche per essa. E quale pur fosse la loro colpa, la ingiustizia della punizione li assolve, e la solennitá d’una legge creata per due soli individui accresce la loro celebritá. Chiesi ov’erano le sale de’ Consigli legislativi: pochi m’intesero, pochissimi mi risposero, e niuno seppe insegnarmi.

Milano, 4 dicembre.

Siati questa l’unica risposta a’ tuoi consigli. In tutti i paesi ho veduto gli uomini sempre di tre sorta: i pochi che comandano, l’universalitá che serve e i molti che brigano. Noi non possiam comandare, né forse siam tanto scaltri; noi non siam ciechi, né vogliamo ubbidire; noi non ci degniamo di brigare.

E il meglio è vivere come que’ cani senza padrone, a’ quali non toccano né tozzi, né percosse. Che vuoi tu ch’io accatti protezioni ed impieghi in uno Stato, ov’io sono reputato straniero e donde