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ultime lettere di iacopo ortis 11


e spaventata. E’ mi parea che salissero e scendessero dalle vie piú dirupate della montagna le ombre di tutti que’ toscani, che si erano uccisi, con le spade e le vesti insanguinate, guatarsi biechi, e fremere tempestosamente, azzuffarsi e lacerarsi le antiche ferite. Oh! per chi quel sangue? Il figliuolo tronca il capo al padre e lo squassa per le chiome!... E per chi tanta scellerata carnificina? I re, per cui vi trucidate, si stringono nel bollor della zuffa le destre e pacificamente si dividono le vostre vesti e il vostro terreno. Urlando io fuggiva precipitosamente guatandomi dietro. E quelle orride fantasie mi seguitavano sempre; e ancora, quando io mi trovo solo di notte, mi sento intorno quegli spettri, e con essi uno spettro piú tremendo di tutti, e ch’io solo conosco... E perché io debbo dunque, o mia patria, accusarti sempre e compiangerti, senza niuna speranza di poterti emendare o di soccorrerti mai?

Milano, 27 ottobre.

Ti scrissi da Parma; e poi da Milano il dí ch’io giunsi: la settimana addietro ti scrissi una lettera lunghissima. Come dunque la tua mi cápita sí tarda e per la via di Toscana, donde partii sino da’ 28 settembre? Mi morde un sospetto: le nostre lettere sono intercette. I governi millantano la sicurezza delle sostanze; ma invadono intanto il secreto, la preziosissima di tutte le proprietá: vietano le tacite querele; e profanano l’asilo sacro che le sventure cercano nel petto dell’amicizia. Sia pure! io mel dovea prevedere: ma que’ loro manigoldi non andranno piú a caccia delle nostre parole e de’ nostri pensieri. Troverò compenso perché le nostre lettere d’ora in poi viaggino inviolate.

Tu mi chiedi novelle di Giuseppe Parini: serba la sua generosa fierezza, ma parmi sgomentato dai tempi e dalla vecchiaia. Andandolo a visitare, lo incontrai su la porta delle sue stanze, mentr’egii strascinavasi per uscire. Mi ravvisò, e, fermatosi sul suo bastone, mi posò la mano su la spalla, dicendomi: — Tu vieni a rivedere quest’animoso cavallo che si sente nel cuore la