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delle ultime lettere di iacopo ortis 145


derio1. — E poco dopo: — Perché non cercate alcuna altra degna di voi?». — Nessuno mai ha sviscerata l’indole d’una donna quanto il signor Goethe in queste poche parole, ma di donna volgare. La veritá, che costei dice al suo amante, è profonda, ma il modo è crudele. Carlotta non «s’ingannava fors’ella da sé»? e, ingannandosi, non aveva «ingannato Werther»? L’amante esagera, ma non si lascia sfuggire dagli occhi i sentimenti della donna amata. Da tutte le riflessioni, che Carlotta fece poi dopo, «sentí sorgere nel suo secreto distintamente il desiderio di tenersi Werther per sé». Né si fatto desiderio poteva essere nato quel giorno; né stare sí occulto che non traspirasse a un amante, né sí innocente che un’anima «candida» come Carlotta non dovesse adombrarsene sino da’ primi giorni. Il misero Werther dunque non s’ingannava da sé. Ma, quand’anche Carlotta si fosse sentita purissima nella coscienza, il furore di Werther in quel frangente avrebbe suggerito al cuore d’un’altra donna di raddolcirlo, non giá col rimedio di vani consigli, bensí co’ conforti della pietá. Una donna innamoratissima non avrebbe pensato mai a quella «impossibilitá»; una donna delicata, e che non amasse che suo marito, avrebbe insieme avuto rispetto a se stessa e compassione all’amante, e non avrebbe proferito mai quella parola; una donna nello stato identico di Carlotta, ma d’indole un po’ piú gentile, non avrebbe mai detto a Werther che si cercasse un’altra amante. Carlotta avvilisce l’amore, che non vede perfetta che una sola persona2;

  1. Perché non può darsi esattezza di traduzioni che non alteri il testo, daremo qui l’originale d’un passo, sul quale è fondata la piú grave delle critiche contro il libro del signor Goethe, p. 257. «— Er knirschte mit den Zähnen, und sah sie düster att. Sie hielt seine Hand. Nur einen Augenblick ruhigen Sinn, Werther! — sogte sie. — Fühlen Sie nicht, dass Sie sich betrügen, sich mit Willen zu grunde richten? — Warum denn mich, Werther! gerade mich, das Eigenthum eines Andern? gerade das! Ich fürchte, ich fürchte, es ist nur die Unmtöglichkeit, mich zu besitzen, dir Ihnen diesen Wunsch so reizend macht».
  2. Fra mille modi, co’ quali il Petrarca abbellisce e fa parer sempre nuova quest’unica idea, il seguente è forse piú energico:

                   Lasciai quel ch’io piú bramo; ed ho si avvezza
              la mente a contemplar sola costei,
              ch’altro non vede, e ciò, che non è lei,
              giá per antica usanza odia e disprezza.

    Taluni, piú grammaticalmente e meno poeticamente, leggono «che non è in lei», invece di «che non è lei».