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106 notizia bibliografica


Forse s’è avuto riguardo anche alle persone contrarie agli increduli, alle quali si è temuto potesse rincrescere che la religione fosse profanata in un libricciuolo d’amore. I nuovi editori, corredando il volume del ritratto dell’Ortis solamente, hanno lasciato fuori que’ passi che alludono agli altri rami, i quali nella prima edizione vi stanno chiamati, per così dire, dal testo1. Una breve lettera dell’Ortis al padre di Teresa fu del tutto levata2; forse per sospetto che raffreddasse i lettori; mentre a noi pare che serva loro a farli penetrare piú addentro nel carattere d’un uomo, che, senza poter mai stare nel mezzo, trascorre per troppo vigore d’anima or all’estremo della ragione, ora all’estremo delle passioni. D’un passo d’un’altra lettera scritta a Lorenzo, i nuovi editori hanno fatto un biglietto a Teresa, e non molto avvedutamente; da che in que’ primi tempi l’Ortis (com’esso il ripete) non le aveva mai manifestato il suo amore, né pare che fin d’allora fosse in tanta dimestichezza con lei da darle del «tu»; il che si disdice non solo al decoro, ma altresì al contegno riservatissimo delle fanciulle in Italia: bensí alcuni mesi dopo egli assume i modi d’innamorato. Hanno inoltre accorciato la lettera, che l’Ortis innanzi di partirsi scrive a Teresa3, e altri luoghi qua e lá, forse per timore di lungaggini quando in vece lo stile del libro fu generalmente accusato di troppe reticenze. Parecchi vocaboli e modi di lingua parvero a’ nuovi editori, e sono per avventura, antiquati, insoliti e piú toscani che italiani; e li cambiarono forse in meglio, ma ad ogni modo contro alla mente e al carattere dello scrittore. Non si saprebbe congetturare perché mai abbiano rimutata la punteggiatura, e spezzati quasi sempre i periodi col segno di interruzione «...»; quando la prima edizione non l’ha neppur dove farebbe al caso, benché abbia spesso quest’altro segno «—», che si direbbe trascorso dalla penna affrettata, piuttosto che per avvertimento a chi legge. Con tutto ciò, all’edizione di cui parliamo rimangono non pochi pregi. È in complesso corrispondente alla prima; le cose mutate o accorciate, a chi non guardi un po’ sottilmente, paiono di poco momento; e se alcuno de’ tratti arditi

  1. Raffrontisi il ritratto dell’Ortis con la p. 320 della nostra edizione; il ritrattino del frontespizio [ediz. Londra, mdcccxiv] con la p. 234-35, [ib.] e la vignetta che sta sul principio [ib.] della prima lettera con la p. 221 [ib.].
  2. Pag. 83 di questo ii vol.
  3. Pag. 324 sgg.