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lettera x 89


Ne sono stanco, o Lorenzo: il resto della mia relazione a domani. Il vento imperversa: tuttavolta vo’ tentare il cammino. Saluterò Teresa in tuo nome.

Ah Dio! e’ m’è forza di proseguire la lettera. Sull’uscio della casa v’ha un lago di acqua che mi contrasta il passo: poteva varcarlo di un salto... E poi? La pioggia non cessa: mezzogiorno è passato, e mancano quattr’ore alla notte, che minaccia la distruzione della natura. Per oggi giorno perduto, o Teresa!

Bada, dunque, o Lorenzo, di non perdere il filo del mio racconto, perch’io sono uno storico che non si concilia l’attenzione per la via dell’ordine.

Eccoci in giardino. Teresa seduta a un sedile di bossi, Iacopo passeggia, la ragazza tutta intenta a raccogliere ranuncoli e a legarli in un mazzetto, e Odoardo appoggiato a un pomaio, con gli occhi al suolo, pizzicando con le dita sinistre il suo labbro inferiore. Dopo un lungo silenzio, egli mi s’approssimò, e sorridendo mi disse: — Lunedi non sarò a passeggiare con voi per questo giardino, ch’io ho adornato di fiori — fissando gli occhi sul mazzetto della Giovannina — e che ho coltivato, sperando di preservarli con maggior cura dalla intemperie del verno imminente. — In séguito trasse dall’abbottonatura della sua giubba il libro ch’egli aveva cercato. Nell’aprirlo gli cadde una lettera, che vi stava per entro: la raccolse e la lesse altamente. Un suo amico lo consigliava a recarsi subito a Roma per chiedere conto de’ suoi beni a’ figli del suo tutore, morto da pochi giorni: questi giovanotti cominciavano ad isprecare il proprio e l’altrui, perché l’avarizia del padre aveva cooperato a renderli ignoranti e viziosi.

Odoardo mi narrò i suoi primi amori con Teresa, il divieto del suo tutore di chiederla dal di lei padre in isposa, i raggiri di una sua zia perch’ei non la potesse piú rivedere, il matrimonio improvviso di Teresa... A questo passo ella lo interuppe. — Voi sapete — gli disse — ch’io vi ho amato sino dalla mia prima gioventú. Le tante mie lettere, che voi conservate, vi serviranno sempre di testimonio dell’amor mio. Né avrebbe dispiaciuto a mio