Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. I, 1912 – BEIC 1822978.djvu/293


ultime lettere di jacopo ortis 287


libertá. Ben è vero: l’Italia ha preti e frati, non giá sacerdoti; perché, dove la religione non è inviscerata nelle leggi e ne’ costumi d’un popolo, l’amministrazione del culto è bottega. L’Italia ha de’ titolati quanti ne vuoi, ma non ha propriamente patrizi: da che i patrizi difendono con una mano la repubblica in guerra, e con l’altra la governano in pace; e in Italia sommo fasto de’ nobili è il non fare e il non sapere mai nulla. Finalmente abbiamo plebe, non giá cittadini, o pochissimi. I medici, gli avvocati, i professori d’universitá, i letterati, i ricchi mercatanti, l’innumerabile schiera degl’impiegati fanno arti gentili, essi dicono, e cittadinesche; non però hanno nerbo e diritto cittadinesco. Chiunque si guadagna sia pane, sia gemme, con l’industria sua personale, e non è padrone di terre, non è se non parte di plebe; meno misera, non giá meno serva. Terra senza abitatori può stare; popolo senza terra, non mai: quindi i pochi signori delle terre in Italia saranno pur sempre dominatori invisibili ed arbitri della nazione. Or di preti e frati facciamo de’ sacerdoti; convertiamo i titolati in patrizi; i popolani tutti, o molti almeno, in cittadini abbienti e possessori di terre...; ma, balliamo! senza carnificine, senza riforme sacrileghe di religione, senza fazioni, senza proscrizioni né esili, senza aiuto e sangue e depredazioni d’armi straniere, senza divisione di terre, né leggi agrarie, né rapine di proprietá famigliari; da che, se mai (a quanto intesi ed intendo), se mai questi rimedi necessitassero a liberarne dal nostro infame perpetuo servaggio, io per me non so cosa mi piglierei...: né infamia, né servitú; ma neppur essere esecutore di sí crudeli e spesso inefficaci rimedi. Se non che all’individuo restano molte vie di salute: non fosse altro, il sepolcro. Ma una nazione non si può sotterrar tuttaquanta. E però, se scrivessi, esorterei l’Italia a pigliarsi in pace il suo stato presente, e a lasciare alla Francia la obbrobriosa sciagura di avere svenato tante vittime umane alla Libertá, su le quali la tirannide de’ Cinque o de’ Cinquecento o di Un solo (torna tutt’uno) hanno piantato e pianteranno i lor troni, e vacillanti di minuto in minuto, come tutti i troni che hanno per fondamenta i cadaveri.