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angelo s. al lettore 149


Iacopo sul far del giorno, come giá si è detto, partì. Giá non attese i cavalli, ma trascinavasi passo passo verso la posta vicina: si fermava ad ogni istante, e rivolgeva addietro gli sguardi. — Giammai — egli mi disse dappoi, — forse giammai la passione mi rese tanto debole e spossato. Sembrava che un dio arrestasse i miei passi. Vedeva, ahi misero!... mi pareva di vedere Teresa istessa piangente additarmi da lunge ch’io non partissi. — Infatti un interno tremito lo assale: ei vacillava, e, non reggendo piú oltre, si posò sovra l’erba allor fresca e rugiadosa. Balenavano i primi raggi del mattino, leggiadramente colorando le cose, e scendeano le vive stille dell’aurora ad animare i cespi fioriti ed aprire il vergin seno delle rose. Iacopo sedeva intanto in un tetro silenzio, e di tratto in tratto alzava un poco gl’indeboliti suoi lumi: ivi brev’ora si giacque, sempre a capo chino, muto e pensoso. — La vedrò anche una volta! — alfine esclamò, e, levandosi con qualche impeto, diresse il suo piè vacillante verso la casa di Teresa. La disperata passione, che movea tutte le sue fibre e continuamente le agitava, diede forza e vigore a’ suoi passi; e l’immagine di Teresa, sempre fitta davanti i suoi occhi e fin entro il suo cervello, lo condusse vicino al desiato albergo.

Il cuore di Teresa non era piú quello. Da qualche giorno ella provava i veementi palpiti dell’amore, e, volendo pur sopprimerli, li accresceva. Non piú dolce e pacifica vezzosamente sorridea, ma spesso arrossiva e chinava alquanto i neri occhi molli d’alcuna stilla di pianto; spesso coprivasi d’un mesto pallore le guance; le sue parole erano tronche, fredde e le morivano sui labbri; ora vedeasi pensosa ed immota come una statua, ed ora un lungo ed affannoso sospiro le usciva dal profondo del petto, ed ella poi si chiudeva nella sua camera. Oh, come quivi allargava il freno alle tristi sue lagrime! La pietá, l’amore e i suoi doveri di sposa la laceravano crudelmente. Volea pur strapparsi dal cuore la dolce immagine del caro Iacopo...; ma questa vi si stampava piú forte.

Dopo che l’infelice giovane erasi ultimamente da lei congedato, Teresa non ebbe piú pace: una certa tenera malinconia erasi sparsa nel suo volto, ed i suoi gentili lineamenti spiravano il dolore e la tristezza. Piú volte prese l’arpa e suonò le patetiche canzoni