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132 ii - ultime lettere di iacopo ortis


chi può conoscere gl’insensibili accidenti da cui sempre è di retta la nostra sorte? Sono passati anche i giorni del verno; questa stagione temuta da tutta la natura io la bramerei sempre... sempre simile al verno di quest’anno. — Tacque con un’occhiata di affettuosa compiacenza, e risanò dentro di me la ferita che si andava rimarginando. — Sì, angelo..., tu sei nato per me! Ed io... — Ma l’anima tornò in se stessa e fu in tempo di soffocare queste parole, che giá mi scoppiavano dalle labbra.

Ella saliva la collina, ed io la seguitava. Le mie facoltá erano tutte di Teresa; ma la tempesta, che le aveva agitate, era alquanto cessata. — Tutto è amore — diss’io, ripigliando il discorso di prima: — l’universo non è che amore! E chi lo ha mai piú sentito o meglio dipinto del Petrarca? Adoro come divinitá que’ pochi geni che si sono innalzati sopra gli altri mortali; ma il Petrarca io... l’amo; e mentre il mio intelletto gli sacrifica come a nume, il mio cuore lo invoca padre e amico consolatore. — Teresa mi rispose con un sospiro.

La salita l’aveva stancata. — Riposiamo — diss’ella. L’erba era umida; io le proposi un gelso poco lontano; o amico! il piú bel gelso che mai. È sublime e frondoso come il ciriegio del giardino di Teresa, dov’ella, suonando l’arpa, siede con me e con la ragazza nelle sere che non ha voglia di passeggiare: sui rami piú alti v’ha un nido di cardellini; e noi lo chiamiamo il nostro albero favorito.

Frattanto ella giaceva sotto il gelso, ed io le recitava le odi di Saffo. Sorgeva la luna... oh!...

Perché, mentre scrivo, il mio polso batte con piú frequenza? Beata sera! tu hai spiegate d’innanzi a me tutte le tue ricchezze, ed hai destato il mio cuore perché le potesse conoscere. O uomo, l’universo cangia d’aspetto a norma della tua prosperitá!

Si foss’ella avveduta... ch’io... l’amo? No, Lorenzo, io spero che no.

Oh, come, tornando, la strada fu breve! Noi salutammo Venere, che stava per immergersi in seno alle nuvolette che sorgevano dall’estremo occidente.