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126 ii - ultime lettere di iacopo ortis


I nostri occhi morenti chiedono altrui qualche stilla di pianto, e il nostro cuore ama che il recente cadavere sia sostenuto dalle bracce amorose di chi sta per raccogliere l’ultimo nostro sospiro. Geme la natura perfin nella tomba, e il suo gemito vince il silenzio e l’oscuritá della morte.

M’affaccio al balcone, ora che la divina luce del sole si va spegnendo e le tenebre rapiscono all’universo que’ raggi languidi che rosseggiano su l’orizzonte, e nell’opacitá del mondo malinconico e taciturno contemplo l’immagine della distruzione divoratrice di quanto esiste. Poi giro lo sguardo sulle macchie de’ giovani pini, piantati dal mio buon padre in mezzo a quel monticello di sabbia presso la porta della parocchia, e travedo biancheggiare, fra mezzo le frondi agitate da’ venti, la pietra della mia fossa. Quivi ti veggo venir con mia madre e pregar pace all’ombra dell’infelice figliuolo. Allora dico a me stesso: — Forse Teresa verrá solitaria sull’alba a rattristarsi dolcemente su le mie antiche memorie, e a dire alle mie ceneri un altro addio. No! la morte non è dolorosa. — Che se il solitario giovane innamorato chiederá la mia storia, forse l’agricoltore piú vecchio, seduto, sull’imbrunir della sera, al limitar della chiesa, risponderá que’ versi di Gray:

               Spesso fu visto frettoloso all’erbe
          scuoter col piè le rugiadose stille,
          poggiando al monte a salutar l’aurora.
          Sotto quel gelso, che gran ciel co’ densi
          rami prendea, sul fervido meriggio
          sdraiar soleasi trascuratamente,
          e muto muto contemplar le fresche
          onde inquiete del limpido lago.
          Quando la notte addormentava il mondo,
          mesto su quella rupe erma sedea,
          intento al cupo fremere dell’acque
          o al mormorar de’ venti. Or lo vedresti
          presso l’ombre del bosco, disdegnoso
          sorridendo aggirarsi, or borbottando
          quasi per doglia trasognato, o vinto
          da cruda sorte, o disperato amante.