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capitolo quarto 79


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Milon comprende l’amistá sí rara
del suo Rampallo e l’animo di Berta,
la qual dicea ch’avrebbe morte amara,
se non le fia concesso far offerta,
dovendo maritarsi, di sua cara
virginitade a quello che la merta;
e se colui che giá le ha tolto il cuore,
anco non tolga il resto, il frutto e ’l fiore.
57
Né al sono di tal voce né a l’invito
di tal dolcezza puote star Milone,
che ratto di lá sotto, bello, ardito
non apparisse in un d’oro giuppone.
— Eccomi — disse: allora scolorito
stette Rampallo in gran confusione.
Berta sol fece un grido, e poi si tenne,
compreso in parte il bene che a lei venne.
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— O sola — Milon disse — o sola quella,
c’hai posto il freno a un cuore sí superbo!
Cosí volse non so che buona stella,
che, essendo al sesso vostro iniquo acerbo
e d’una mente a me stesso rubella,
or sol per tuo vigor mi disacerbo,
e tanto in me la tua sembianza valse,
ch’in ghiaccio m’arse il core e in foco m’alse. —
59
Poscia a Rampallo vòlto ed a Frosina,
mille grazie lor rende e poi li abbraccia:
Berta, che a morte quasi s’avvicina,
mira lui fisso e par che si disfaccia
qual cera al foco e qual al sole brina:
non puote star, ma, sparse ambe le braccia
(perché in amor non cape alcun rispetto),
cinsegli ’l collo e strinsesil al petto.