Pagina:Folengo - Opere italiane, vol. 1, 1911 - BEIC 1820955.djvu/188

182 caos del triperuno

favole sofisticali, trovandovi drento Merlin Cocaio; per notificarci la grossa e incorretta retorica ed elocuzione de la maggior parte de’ nostri moderni teologi, ove quelli loro vocaboli «causalitade», «entitade», «intuitiva» ed «abstractiva», con l’altra barbaria tengono corte bandita: per che al fine di mille dubitanze, errori ed eresie, nel laberinto egli avviluppato si ritrova e seppellito.

Or ne la terza «selva», commosso Iesú Cristo da dolce pietade verso quella anima invischiata ed allacciata in quei tanti «utrum, probo, nego, arguo, pro, contra», ecc., tiralo al mero e puro latte del santissimo Vangelo ed al fidel e tutissimo porto di san Paolo, con tutto il resto de’ libri del Testamento novo e vecchio, nel qual egli studiosamente ruminando a Dio fa un dono del suo core. Lo quale, in cambio di sí legger cosa, fallo signore de l’universo, criandogli di novo il cielo, il mar e la terra; e dapoi tanto, al paradiso terrestre mandatolo, quivi gli comanda che voglia solamente pascersi di contemplar quanta sia verso noi la divina misericordia, ma non quale e quanta sia la maiestade e potenzia sua. E questo è l’arbore de la bona e mala scienza, sí come quell’altro è legno de la vita. A me cotesta allegoria pare de le vostre meglio quadrare al Caos di mio figliuolo. Orsú, leggemolo dunque di compagnia, e prima li tre nomi di esso.

merlinus.

Tres sumus unius tum animae tum corporis. Iste
nascitur, ille cadit, tertius erigitur.
Is legi paret naturae, schismatis ille
rebus, evangelico posterus imperio.
Nomine sub ficto «triperuni» cogimur idem:
infans et iuvenis virque, sed unus inest.

limerno.

Giove, Nettuno, Pluto d’un Saturno
ebber a sorte il ciel, il mar, l’inferno;
fulmini, denti, teste in lor governo:
tre trine insegne per tre cause fûrno.