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capitolo quinto 105


80
Qui narrò il vecchio una faceta istoria
d’un prete fiorentino tanto avaro,
ch’ai fin di doglia perse la memoria,
giá divenuto pazzo pel dinaro.
Ma voglio ch’abbian altri questa gloria
dirlo meglio di me; ché sol m’è caro
venirne finalmente ad Orlandino,
giá molto al nascimento suo vicino.
81
Ma Caritunga mia chiedemi a cena;
tenetivi, signori, ch’io vi lasso.
Penso mangiar una cornacchia piena
de’ sogni, che non scrive il mio Tricasso;
poscia vo’ bere d’una certa vena
d’acque distanti a quelle del Parnasso,
le quali a molti toglion il cervello,
ma queste li dinari col mantello.