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Oltra di questo, come crederete
che ’n vostro beneficcio vogliati essi
spegnersi l’un con l’altro, se lor siete
di mille ingiurie e piú nel cor impressi?
Onde v’han sempre od amo o vischio o rete
di lor maliccia tesi, acciò che messi
giú de la lor perduta grazia siate
per seco sempre avervi alme dannate.
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S’anco di Belzebú l’arte invocando
da l’uman forme scaccio i suoi consorti,
i vostri figli, ch’or a un sol collimando
seguir vedeste me costanti e forti,
con qual spirito buono opur nefando
sanáro i corpi da’ demòn distorti?
Or non col nome mio? Che, dunque, dite?
me sol cosi empiamente ognor schernite?
S 2
Però voi, padri, da essa vostra prole
sarete al giorno estremo giudicati
di gire in bando ove non luca il sole,
fra quei ch’eternamente son dannati;
perché né ai fatti miei né a mie parole
voleste mai chinarvi, anzi piú irati
ver’ me piú ch’io vi palpo, date grido
che in Belzebúb oprando sol mi fido.
E Belzebúb e Satanaso, lordi
signor del pazzo mondo e de l’inferno,
fúr, sono e sempre fien tra lor concordi
d’invidiare a l’uomo il bene eterno;
dond’io con questi miei non muti e sordi,
a ben discerner quel ch’io me’ discerno,
sonomi a quelli opposto, e sol per scampo
de Palme vostre contra lor m’accampo.