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Girava di Betania pel contorno
quasi certamente il sommo Verbo,
attendendo Tomai propinquo giorno,
che ber dovea del Padre il melle acerbo
e, qual vitello ch’or produce il corno,
darsi allo stol de’ lupi, che superbo
tutto lo rompa, spezzi, strugga e spolpe,
per sue non giá, ma si per nostre colpe.
21
Di Madalena il frate è sempre seco,
puoc’anzi dal sepolcro in piede sorto.
Alcun de’ farisei si ’l guarda in bieco
e cercalo tornar, com’era, morto.
Evvi quel ch’or vi vede, il nato cieco,
e chi fu pria lebroso, e chi fu torto,
l’adultera giá casta, e quel pigmeo
ch’ascese il sicomor, dico Zacheo.
22
Nasi, occhi, orecchie, gole, gambe, mani
son mille mille, che fór manchi, or fermi:
d’idropisie, catarri, umori insani,
fianchi, stomachi, febri, scabbie, vermi,
con petrose vesiche ed altri strani
ed infiniti morbi, inferme, infermi,
giá sani, ovunque va, seguendo il vanno
per levar anco de’ suoi falli il danno.
23
Non vengan giá per oltraggiarlo un pelo,
nonché per porlo in croce, Caifa ed Anna!
Sentiran forse quanto possa il zelo
ch’un popol arma d’altro che di canna,
e vederan cader (non giá dal cielo,
perch’abbia il suo sapor) de’ sassi manna,
che di lor faccian quel che piú fiate
volser far essi al Mar de la bontate!