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Pietro, che mira l’eccellenti prove
succeder del maestro ai documenti,
alquanto il suo fratei dagli altri smove,
seco alternando bassi parlamenti:
quindi vorian conducerlo lá dove
la socera di Pietro batte i denti
d’una continoa febre, ma rispetto
han d’invitar tant’uomo a l’umil tetto.
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Non spiacque al Regnator de’ sensi allora
de’ duo german la semplice viltate,
che suol proceder da chi molto onora,
tal che sen perde Putii piú fiate.
Movesi verso il luoco ove dimora
la famigliola lor con povertate;
non ch’a Simon quel proprio albergo fusse,
ma d’indi giá la moglie sua condusse.
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Ad amboduoi nel petto il cor saltella
di timid’allegrezza e pia vergogna,
quando su l’uscio d’essa capanella
pervenne l’aversario di menzogna.
Or chi vedesse il gentil Pietro in quella
divina entrata come si vergogna!
Pur mette in opra ognun, ch’assai gli pare
lui seco aver chi empi de’ pesci il mare.
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L’inferma donna dal suo letticiuolo
a l’apparir del medico rivisse;
cognobbel ch’era di Maria figliuolo,
la cui gran fama tanto ben le disse:
al tatto de la man divina solo
la febre, che piu notti e di l’afflisse,
parti col suo ribrezzo e di galoppo
cercando iva fra noi chi beve troppo.
T. Folengo, Opere italiane - n.
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