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Qual medico, degli altri non secondo
d’arte, d’antiveder, d’isperienza,
sanar si mette infermo, s’esser mondo
quel si dispera e andar di febre senza?
Né qui vai lunga prova né profondo
saper s’egli non presta ubidienza,
perché di duo’ sconvien la voluntade
che, unita, cagionar può sanitade.
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Troppo dal mio voler lontana il vostro,
si che ’l mi’ oprar non v’apre il cor a fede.
Spetratel, mentre l’arte vi dimostro,
rompete il grosso scoglio che ’n voi siede!
ché, come il pelican col forte rostro
svenando il proprio petto indi provede
di sangue a vita degl’infermi polli,
cosi farvi convien del mio satolli.
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Ma dicoti di certo, o popol reo,
che, essendo non men oggi tu frontoso
che fosti a’ di d’ Elia e d’ Eliseo,
mai sempre a Putii tuo perfidioso,
salute al Siro fia piú ch’a l’Ebreo,
al Siro ed a qualunque stai ritroso
d’usar con sé per lo perpuccio loro;
e pur sarai la scorza, ed essi l’oro!
123
Una di molte antiche vedovelle
sola per man d’ Elia fu risanata,
non de le vostre figlie di Rachelle,
ma sola strania, sola in Tiro nata;
e di molti lebrosi un sol la pelle
per Eliseo videsi mondata
ché ’l Soriano (non l’abbiate a male)
fu maggior del Giudeo, non pur eguale. —